Medici e pediatri in prima linea "Ma per loro nessun rimborso"

La lettera di Fismu a Conte e Speranza: "Sul riconoscimento dell’infortunio di lavoro per il coronavirus avremo medici con diritti e altri senza diritti". Allo studio l'estensione della tutela

Medici e pediatri in prima linea "Ma per loro nessun rimborso"

"Sul riconoscimento dell’infortunio di lavoro per il coronavirus avremo medici con diritti e altri senza diritti". È la denuncia, contenuta in una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza, da parte della Federazione italiana sindacale medici uniti (Fismu), in merito alla circolare dell'Inail n.13 del 3 aprile, e relativa ai medici convenzionati. Resterebbero fuori dal rimborso, quindi, medici di famiglia, pediatri ed operatori del 118, che non sono dipendenti.

Secondo Fismu, "si aprirà anche un enorme contenzioso giudiziario con enorme rabbia di migliaia di professionisti che sono in prima linea nella lotta alla pandemia". Come riferisce Francesco Esposito, segretario generale della Federazione sindacale, con "la grave crisi del Coronavirus, e la legislazione vigente, avremo alcuni 'eroi' e molti altri 'dimenticati': medici di serie A con diritti e altri di serie B, senza diritti". E denuncia: "Nel cono d’ombra" sono finiti tutti gli operatori che "pur non essendo dipendenti hanno una funzione pubblica, a tutti gli effetti, nella nostra sanità". E spesso si tratta di persone che "lavorano fianco a fianco con i loro colleghi che invece sono pienamente tutelati. Un’ingiustizia già riscontrata per questa area di camici bianchi anche sulla mancata concessione dei congedi parentali, fondamentali in questa fase per tutelare tutti i medici, ma anche i professionisti sanitari di altre specialità del Ssn".

Esposito riferisce di aver inviato una lettera al premier Conte e al ministro Speranza, oltre che all'Inail, in attesa di "un'urgente soluzione legislativa". "Anche in questo caso- conclude- vorremmo prevalesse lo spirito unitario con gli altri sindacati e che la Fnomceo fosse portavoce e amplificatore di questa nostra critica e delle nostre proposte. Diamo risposte serie e concrete alla domanda di sicurezza, equità e giustizia dei medici italiani".

L'avvocato Antonio Puliatti, che ha fornito parere legale circolare dell'Inail ha precisato: "In questo periodo storico, che vede i medici convenzionati particolarmente impegnati sul territorio, senza mezzi e dispositivi di protezione individuale adeguati, sarebbe opportuno rivedere l'orientamento politico che finora ha posto nel ‘limbo’ medici convenzionati che non sono né dipendenti, né libero professionisti (nel senso che hanno soltanto gli svantaggi dell'una e dell'altra categoria)".

Intanto, si è formato un

apposito gruppo, costituito da Enpam, Fnomceo, Fimmg e Inail, con l'obiettivo di estendere ai medici e odontoiatri liberi professionisti e convenzionati, che attualmente non ne beneficiano, la copertura assicurativa Inail.

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