Si registra nel carcere di Augusta a Siracusa un nuovo grave episodio di aggressione ai danni degli agenti di polizia penitenziaria da parte di un detenuto straniero.
La denuncia dei fatti arriva direttamente dal segretario provinciale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) Salvatore Gagliani, che attraverso un comunicato ha spiegato quanto accaduto durante la mattinata di ieri, sabato 4 aprile.
Il responsabile della vicenda è un detenuto di nazionalità tunisina, soggetto psichiatrico che già nei giorni scorsi si era reso protagonista di numerose intemperanze. Il nordafricano, infatti, aveva reso la vita impossibile ai poliziotti coi suoi scatti d'ira, che lo avevano portato a distruggere mobilio e suppellettili. Una situazione di difficile gestione per gli uomini in divisa, che si erano visti costretti a sottoporre il magrebino ad una stretta vigilanza. Pur se in condizione di sorveglianza a vista, tuttavia, il violento tunisino ha dato in escandescenze durante un semplice controllo, scagliandosi come una furia contro gli operatori in servizio.
Ad avere la peggio un ispettore, che durante la violenta colluttazione ha riportato un trauma alla spalla, diverse contusioni a braccia e gomiti e delle evidenti escoriazioni alle mani. Le ferite sono state provocate anche tramite gli affilati frammenti ceramici di un lavabo divelto e mandato in frantumi dal nordafricano, rivolti sia contro l'ispettore che contro gli agenti intervenuti in suo soccorso. Costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso di Siracusa, il poliziotto ha ricevuto una prognosi di ben 30 giorni dai sanitari che lo hanno assistito. "Era letteralmente infuriato senza alcun motivo, se non la sofferenza della misura restrittiva in carcere", racconta il segretario su "Siracusatimes".
Come preannunciato dallo stesso Gagliani, il Sappe "chiederà alla Segreteria regionale e nazionale di intervenire con gli organi superiori affinchè alla casa di reclusione di Augusta sia assegnato personale e non più sia distaccato presso altri Istituti".
Provvidenziale l'intervento dei colleghi dell'ispettore ferito, grazie alla prontezza dei quali si è potuto scongiurare il peggio. Un nuovo episodio che riporta a galla ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la terribile condizioni delle carceri italiane. "Ai colleghi feriti va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incuranti di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare i detenuti violenti", ricorda il segretario. "La situazione nelle nostre carceri resta allarmante e la realtà è che i nostri poliziotti continuano ad essere aggrediti senza alcun motivo o ragione. L’assenza di provvedimenti che contrastino le continue violenze in carcere e le aggressioni alle donne e agli uomini in divisa, facilitano le aggressioni che restano impunite.
Riteniamo che la grave situazione in cui versano le carceri italiane imponga un’inversione di marcia da parte del vertice politico e amministrativo del Ministero della Giustizia e più in generale del governo", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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