"Sono nato povero, il primo criminalizzato sarei io". Lo sfogo di Briatore

Dopo la polemica esplosa per le sue parole, Flavio Briatore ha spiegato il senso del suo discorso e della sua rabbia

"Sono nato povero, il primo criminalizzato sarei io". Lo sfogo di Briatore

Flavio Briatore è ormai abituato alle polemiche. Le sue esternazioni sono sempre più spesso oggetto di critica e di feroce attacco, spesso a sfondo sociale. L'Italia è un Paese che non perdona la ricchezza e il successo. Briatore è un imprenditore che non ama parlare per mezzi termini e non è un sostenitore del politicamente corretto a ogni costo e così, spesso, le sue affermazioni risultano dirette e crude. L'ultima polemica che l'ha coinvolto pare da una sua affermazione che, per quanto logica e realista, ha sollevato un polverone. "Non hanno capito che chi crea ricchezza sono le aziende, gli investimenti. Io non ho mai visto un povero creare posti di lavoro", ha detto Flavio Briatore in un'intervista che ha pubblicato sui suoi canali social.

"Non ho detto nulla di terribile se non la verità. Sono le aziende ad offrire lavoro, sono gli imprenditori come me che investono, che possono offrire la possibilità alle persone di lavorare e guadagnare", ha detto Flavio Briatore in un'intervista al quotidiano Libero. Un discorso lineare quello fatto da Flavio Briatore, che sottolinea come il nostro Paese, quando nascono queste polemiche, dimostra che siamo "ancorati all'idea che chi fa impresa sia il male assoluto e per andare avanti ci si debba aggrappare ai sussidi statali tipo il reddito di cittadinanza". E proprio perché Flavio Briatore considera il lavoro come una leva di dignità per gli individui, non accetta di essere criminalizzato per aver detto una verità. "Io sono l'esempio di una persona nata povera che lavorando si è costruita la sua ricchezza. Potrei mai criminalizzare i poveri quando io lo sono stato? Il primo a essere criminalizzato sarei io", ha proseguito Flavio Briatore.

L'imprenditore ha spiegato: "Quando facciamo colloqui di lavoro le prime cose che i ragazzi chiedono sono se hanno i week-end liberi, quali sono i giorni off. Vogliono avere più tempo libero. È cambiata la cultura, manca la motivazione. Credo che in loro oggi ci sia la convinzione di non farcela e quindi pensano che tanto vale stare a casa a far niente ed essere sostenuti dal reddito di cittadinanza". Flavio Briatore ha rivendicato il diritto di essere libero di esprimere le proprie opinioni: "Questo è un Paese dove tutti pensano delle cose ma nessuno le dice.

Siamo circondati da persone condizionate che in privato ti dicono una cosa e un minuto dopo le vedi in televisione e dicono l'opposto. Uno dei motivi per cui questo Paese non va avanti è perché è pieno di persone incoerenti che non sono libere".

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