"Si stanno coalizzando per colpirmi". Dopo il contratto con la Rai cancellato e i conseguenti clamori mediatici, Alessandro Orsini è tornato in tv. Ma su La7. E davanti alle telecamere ha vuotato il sacco, ripercorrendo le sue ultime vissitudini televisive con i toni della vittima, con la convizione si essere stato silurato dal servizio pubblico per aver infastidito "consorterie" non meglio identificate. Sta di fatto che, al di là del pasticcio combinato dall'emittente di Viale Mazzini, il docente Luiss noto per sue controverse teorie sull'Ucraina non ha mai avuto ostacoli nell'avere un microfono acceso e una telecamera puntata su di sé. Lo ha ammesso lui stesso.
"Da quando sono venuto la prima volta a Piazzapulita, il 3 marzo, in 10 giorni ho rinunciato a 30 mila euro di compensi", ha spiegato Orsini su La7, rivelado di aver ricevuto diverse proposte di collaborazioni televisive reribuite. "Cartabianca mi ha manifestato stima e ho accettato l'offerta più bassa di tutte", ha aggiunto il professore. La storia, poi, è nota ai più: dopo le polemiche per un contratto da circa 2mila euro a puntata previsto per il sociologo campano, la Rai ha fatto dietrofront annunciando di non voler dar seguito all'accordo. Una bufera che ha indotto Orsini a stare ancor più sulla difensiva e a dichiararsi, in diretta su La7, vittima di una sorta di complotto.
Orsini: "Consorterie contro di me..."
Al conduttore Corrado Formigli, che gli chiedeva il perché delle ostilità nei suoi confronti, il professore ha infatti risposto: "Mi sembra molto chiaro... Le mie analisi sulla guerra in Ucraina hanno toccato consorterie molto potenti che si stanno coalizzando per colpirmi". Quali siano esattamente queste entità a lui avverse, il docente non lo ha specificato nei dettagli. Ma ha abbozzato: "Il governo...". E, al riguardo, ha argomentato: "Io ho sempre sostenuto le politiche di pace del governo in Libia: quando Tripoli ci ha chiesto aiuto, abbiamo risposto 'armi non ve ne diamo, preferiamo che moriate piuttosto che creare un'escalation militare'. Con l'Ucraina invece è stata fatta una scelta opposta".
Incalzato sulle sue posizioni controverse, il docente ha definito una "grandissima menzogna" l'accusa secondo la quale egli non avrebbe mai condannato l'azione militare contro Kiev. "Ho condannato sempre fermissimamente l'invasione di Putin", ha ribattuto Orsini, che la scorsa settimana - proprio a Piazzapulita - aveva però sostenuto: "Noi siamo come Putin. Se Putin è un mostro, lo siamo anche noi". Un accosamento che aveva innescato reazioni di dissenso in studio. Nella prima parte del suo intervento di ieri su La7, diversamente, il sociologo era stato intervistato singolarmente - da guest star - e solo in un secondo momento si era unito al dibattito.
Orsini: "Sono un uomo di sinistra"
Tra i passaggi più interessanti del suo faccia a faccia con il (compiaciutissimo) conduttore, quello in cui Orsini ha rivelato la propria collocazione politica. A sinistra. "Mi definirei un socialista liberale. Sono cresciuto in Cgil, dai 15 anni fino alla laurea sono stato nel movimento giovanile della Cgil, in particolare l'Uds. Poi ho chiuso con la politica e non ho mai avuto contatti con i partiti", ha ammesso il professore. E infine: "Sono cresciuto in ambienti di sinistra.
Oggi? Mi sento un uomo di sinistra schifato, perché penso agli ideali in cui ho creduto e vedo dei parlamentari che sostengono di proveniere dalla mia stessa storia ma non mi vogliono far parlare".#piazzapulita Il prof. Alessandro Orsini: "La mia collocazione politica? Mi definirei un socialista liberale, sono cresciuto in CGIL, poi ho chiuso con la politica. Mi sento un uomo di sinistra schifato" https://t.co/WDBiIeiQFL
— La7 (@La7tv) March 24, 2022
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