A Roma tocca un primato davvero poco ambito: la più spendacciona d'Italia. E, allo stesso tempo, la più tirchia. A fronte di una spesa annuale di 4,6 miliardi, a ogni cittadino vengono destinati soltanto 1.747 euro. Pochi, se confrontati ai 3.074 euro spesi da Milano per ogni abitante con 3,8 miliardi di spesa totale. Palazzo Marino è anche il Comune che investe di più per il trasporto pubblico locale, 784 milioni di euro, mentre Salerno ha detiene il record per la spesa più alta destinata a convegni e manifestazioni (6,2 milioni).
Queste e tantissime altre classifiche sono consultabili sul portale Soldi Pubblici Reloaded che utilizza e rielabora i materiali presenti su SoldiPubblici.Gov.it, il sito voluto dalla Presidenza del Consiglio che mostra le spese degli enti locali.
Matteo Flora, Ceo e fondatore della digital reputation company The Fool, racconta il funzionamento di Soldi Pubblici Reloaded e come funziona: "Abbiamo creato un sito web diverso, con una visualizzazione, una navigazione e un'aggregazione dei contenuti differenti perché non ci era possibile tramite il sito del governo visualizzare i dati secondo le nostre metriche di valutazione. In primo luogo non era possibile avere comodamente un elenco completo di tutte le singole voci del comune, ma era necessario selezionare uno a uno i codici di attività il cui nome è decisamente ostico benché assolutamente corretto. Ci interessava, inoltre, la possibilità di avere l'elenco dei pagamenti del singolo codice di attività di ciascun comune, per comprendere per ciascuna voce di pagamento (per esempio la raccolta rifiuti) quali sono i comuni che spendono di più."
E rendere trasparenti le cifre spesa dai Comuni ha portato molti cittadini a chiedere spiegazioni sulle pagine social della propria municipalità. "Alcuni comuni virtuosi hanno persino risposto nel merito e chiarito i motivi di alcune spese- sottolinea Flora- apparentemente troppo alte. Il nostro portale dà un servizio che gli americani chiamano con il termine intraducibile empowerment: proviamo a offrire al singolo cittadino strumenti potenti di controllo. Che non vuol dire fare i complottisti dell'ultima ora, ma vivere una cittadinanza attiva e responsabile".
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