"Sono sicuro che dal 3 giugno anche i lombardi saranno liberi di circolare". A preannunciare una possibile riapertura della Lombardia, in previsione della data fissata dal governo per il riavvio degli spostamenti tra Regioni, è il governatore Attilio Fontana nel corso della diretta Facebook di giovedì 28 maggio.
La notizia che tutti i lombardi attendendevano da tempo, alla fine, è arrivata. Sebbene occorrerà aspettare l'ufficilità prima di cantare vittoria, sembra sia giunto il momento di rompere gli indugi. I pressupposti per il ritorno ad una mobilità ordinaria, a detta di Fontana, non mancherebbero: "Abbiamo esaminato i dati relativi alla Regione Lombardia che abbiamo inviato all'Istituto Superiore di Sanità. - ha comunicato durante la live social -Abbiamo potuto evidenziare come gli stessi siano tutti estremamente positivi e soprattutto in miglioramento rispetto alle settimane precedenti. La situazione sta migliorando. Credo che, in previsione del provvedimento governativo che stabilirà la riapertura delle singole Regioni e la possibilità di circolazione, la Lombardia rienterà sicuramente nelle regioni che ne avranno diritto".
Ad aver l'ultima parola in merito alla dibattutissima controversia relativa alla mobilità interregionale sarà, il ogni caso, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte con il provvedimento sugli spostamenti che sarà varato a giorni. Soltanto ieri, era trapelata l'indiscrezione di un ''possibile ritardo" per la ripertura dei confini in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Presumibilmente, il restart sarebbe stato postecipato di circa 2 settimane rispetto alle altre regioni ma, a quanto pare, non sarà così. "Sono molto confidente sul provvedimento che verrà emanato dal governo - dice Attilio Fontana - e convinto che, dal 3 giugno, il lombardi saranno liberi di circolare in tutta Italia".
La ''data chiave'' per decretare la riapertura dei confini regionali potrebbe essere domani, 29 maggio, giorno in cui vengono analizzati i numeri del monitoraggio settimanale. Se una Regione dovesse rientrare tra quelle ''ad alto rischio'', potrebbe essere esclusa dalla mobilità interregionale e scatterebbero, per quel territorio, misure ben più stringenti per gli spostamenti. I dati del monitoraggio al termine del lockdown segnalavano come Regioni a rischio ''moderato'' solo Molise, Umbria e Lombardia. Nessuna, invece, rientrava nella classificazione di rischio ''alto''.
Il monitoraggio viene effettuato dal ministero della Salute in accordo con l’Istituto superiore di Sanità sulla base dei dati raccolti dalle Regioni e classificati in 21 diversi parametri. Il parametro per determinare il cosiddetto ''indice di trasmettibilità'' è il fattore RT che, in estrema sintesi, descrive il tasso di contagiosità dopo l’applicazione delle misure atte a contenere il diffondersi della malattia ed è diverso da R0 (la misura potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva nella sua fase iniziale). Il virus SARS Cov-2 ha un R0, in media, di 2,5 casi secondari, mentre l’indice di trasmissibilità Rt, in questo momento, è compreso tra 0,2 e 0,7.
Se il valore dovesse permanere stabile o decrescere nelle prossime settimane, allora vorrà dire che saranno diminuiti ulteriormente i contagi e dunque non ci sarebbe alcun pericolo per la riapertura dei confini regionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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