Altre quattro ragazze hanno denuciato per stupro Antonio Di Fazio, l'ex manager di una nota industria farmaceutica, già accusato di aver narcotizzato e violentato una studentessa di 21 anni nel suo appartamento milanese millantando lopportunità di un stage aziendale. Alla scia di presunte vittime si è aggiunta anche l'ex moglie del 50enne che, tra il 2009 e il 2016, aveva presentato 13 esposti contro il marito. I magistrati ora contestano all'indagato l'ipotesi di reato per tentato omicidio premeditato e aggravato dall'uso del spray urticante al peperoncino. Il prossimo 17 dicembre si svolgerà l'incidente probatorio.
I presunti abusi con le benzodiazepine
Dapprima avrebbe narcotizzato le vittime con le benzodiazepine, poi ne avrebbe abusato. Sarebbe stato questo il modus operandi con cui Antonio Di Fazio si sarebbe assicurato relazioni sessuali con le ragazze che lo accusano di stupro. La prima denunciataria era stata una studentessa universitaria di 21 anni che, nel maggio del 2021, si era rivolta al centro antiviolenza della Mangiagalli di Milano sostenendo di essere stata adescata con l'inganno, e poi narcotizzata prima del rapporto intimo, dall'ex manager. Alla 21enne si sono accodate altre 4 giovani donne che, dopo l'apertura delle indagini, hanno reso testimonianza della loro esperienza ai pm Letizia Mannella e Alessia Menegazzo. Si tratta di un'italiana e tre straniere in età compresa tra i 27 e i 35 anni. Racconti a dir poco drammatici che Di Fazio avrebbe provato a insabbiare costringendo le vittime al silenzio con la minaccia e cancellando ogni traccia degli incontri dallo smartphone. Le ragazze, infatti, erano state fotografate nude e prive di sensi a seguito dell'assunzione di benzodiazepine. Il materiale è stato acquisito dal nucleo investigativo dei carabinieri. Ma c'è di più.
Le accuse della ex moglie
La nuova ordinanza di custodia cautelare riguarda anche i presunti abusi subiti dalla ex moglie di Di Fazio che, tra il 2009 e il 2016, aveva presentato ben 13 esposti contro il marito. Ma per ragioni ancora non note, le segnalazioni erano state tutte archiviate. La donna, assistita dallavvocato Teresa Zampogna, ha raccontato di essere stata aggredita più volte dall' ex coniuge. In una circostanza specifica, Di Fazio l'avrebbe colpita alla fronte con una chiave inglese minacciandola di morte: "Tu da qui non esci viva", sarebbero state le sue parole. I magistrati ora contestano all'indagato anche l'ipotesi di reato per tentato omicidio premeditato e aggravato dall'uso del spray urticante al peperoncino.
Il verbale della vittima
"Volevo denunciarlo ma non l'ho mai fatto perché ho sempre avuto molta paura", ha raccontato una delle 4 denunciatarie ascoltate dalle pm a capo dell'inchiesta. Lo donna sostiene di essere stata abusa dall'ex manager tra giugno e luglio del 2020: "Mi diceva di avere conoscenze molto importanti e potenti, tanto che la denuncia per maltrattamenti era stata archiviata", si legge nel verbale della giovane. La stessa avrebbe accusato Di Fazio di un' aggressione col cacciavite: "mi ha colpita sulla fronte con una chiave inglese". "Continui - mette nero su bianco il gip nella nuova ordinanza di custodia cautelare -i suoi tentativi di blandire, denigrare, minacciare e persino perseguitare le persone offese".
La "condotta seriale" del manager
Un copione sempre identico che Di Fazio avrebbe replicato con ogni ragazza agganciata millantando l'opportunità di uno stage aziendale. "La condotta seriale - scrive il gip Chiara Valori - è costante almeno a partire dal 2008" precisando che il comportamento del 50enne sarebbe diventato "progressivamente sempre più spregiudicato, pervasivo e violento". Poi, continua il gip: "più subdolo e raffinato, proprio allo scopo di indurre le vittime in uno stato confusionale mentale tale da impedire loro di ricordare e reagire". Nel corso delle indagini condotte dai carabinieri di Porta Monforte sono emersi ulteriori dettagli che confermerebbero la "condotta seriale" dell'ex manager. Come la "ricerca ripetuta e frequente sul web di immagini con ragazze nude e narcotizzate/addormentate con il cloroformio".
L'intercettazione clou
Nel materiale al vaglio degli inquirenti c'è anche una "intercettazione clou" che rafforza l'ipotesi dei reati contestati all'indagato. "Questo casino qua finisce, quando Antonello (si riferiva a sé stesso, ndr) molla sto caz.. di Paese ... vende tutte le aziende (...) io intanto me ne vado", diceva Di Fazio in una telefonata dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia.
Circa le presunte minacce alle giovani donne, quando lo scorso maggio una delle vittime si presentò in Procura per deporre, un amico del manager "pluripregiudicato contiguo alla criminalità organizzata`ndranghetista - si legge nellavviso di garanzia - si sarebbe appostato fuori dal Palagiustizia per seguirla con lo sguardo con fare minaccioso, incutendo timore".
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