Continuerà a produrre le chitarre elettriche che l'hanno resa famosa, e lo stesso varrà per i componenti audio destinati ai professionisti, ma la Gibson dovrà riorganizzare profondamente la propria struttura, ora che ha dichiarato fallimento, ricorrendo al capitolo del Codice di Bancarotta americano che consente agevolazioni sul pagamento di debiti.
Il marchio noto e apprezzato in tutto il mondo smantellerà la divisione che si occupava della produzzione di casse, cuffie e altre accessori e il controllo passerà ai debitori, che rileverà le quote di Henry Juszkiewicz, che nel 1986 comprò l'azienda e attualmente ne ha in mano il 39%.
I debiti della società fondata nel 1902, che oggi ha la sua sede a Nashville, ammontano ad almeno 150 milioni di dollari,
ma potrebbero arrivare a 500 secondo la testata specialistica Bloomberg e secondo l'emittente Cnn. Nel 2014 la Gibson acquistò la divisione audio di Philips, ma l'investimento non ha portato i frutti che si prospettavano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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