Si riaccendono i riflettori sulla orribile strage di Erba, nel Comasco, avvenuta esattamente 12 anni fa nella quale furono massacrate 4 persone, tra cui un bimbo di soli due anni.
Per la mattanza, verificatasi l’11 dicembre del 2006, sono tuttora in carcere i coniugi Rosa Bazzi e Olindo Romano, vicini di casa delle vittime. Moglie e marito, dopo tre gradi di giudizio davanti a 26 giudici, stanno scontando l'ergastolo.
Ma è vi è un colpo di scena che potrebbe riaprire, in modo a dir poco clamoroso, la vicenda. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, infatti, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede avvierà un'ispezione a seguito di perplessità su alcuni aspetti dell'indagine e dell'istruttoria. Per questo motivo, la Procura di Como ha inviato gli atti a Roma.
La documentazione sulla strage è già sul tavolo del guardasigilli ma, al momento, sia dalla Procura sia dal Ministero il riserbo è totale. Più volte, in passato, la difesa di Rosa ed Olindo ha provato a far riaprire il caso sostenendo l’estraneità dei coniugi nel massacro.
Era stata tentata anche la strada della Corte di giustizia europea ma tutti i tentativi effettuati sono sempre risultai vani. Nonostante il tempo trascorso, periodicamente sono saltate fuori anche inchieste giornalistiche che insinuano dubbi sulla colpevolezza dei condannati.
La novità sul caso, però, non ha fatto particolarmente piacere alla famiglia Castagna che, nella strage di
Erba, ha dovuto pianto 3 vittime. "Ci sono stati tre gradi di giudizio. Ora basta con questo meccanismo perverso che costruisce non verità e torbide menzogne" hanno dichiarato i fratelli Pietro e Beppe Castagna.
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