Strasburgo condanna l'Italia: "Non ha riconosciuto nozze gay all'estero"

L'Italia deve risarcire ciascuno dei 12 ricorrenti cinquemila euro per danni morali

Strasburgo condanna l'Italia: "Non ha riconosciuto nozze gay all'estero"

Non aver garantito alle coppie dello stesso sesso sposate all'estero "protezione o riconoscimento legale prima del 2016, anno in cui è entrata in vigore la legge sulle unioni civili". Per questo motivo la Corte europea dei diritti dell'uomo ha condannato l'Italia a risarcire a ciascuno dei 12 ricorrenti cinquemila euro per danni morali.

A ricorrere alla Corte di Strasburgo nel 2012 sono state sei coppie dello stesso sesso che avevano contratto matrimonio in Canada, negli Stati Uniti e in Olanda, e che si erano viste rifiutare il riconoscimento di questa unione dalle autorità italiane.

La sentenza

La sentenza di oggi è stata approvata con 5 voti favorevoli e due contrari: a opporsi il giudice polacco Krzysztof Wojtyczek e quello ceco Ales Pejchal. In Polonia non vi è alcun riconoscimento delle unioni civili, mentre in Repubblica Ceca le unioni civili tra persone dello stesso sesso hanno diritti limitati.

La Corte ha sottolinenato che l'Italia, come tutti gli altri 46 Stati membri del Consiglio d'Europa, non è tenuta a riconoscere alle coppie dello stesso sesso la possibilità di

sposarsi, e quindi a registrare i matrimoni contratti all’estero da queste coppie. Tuttavia ribadisce che gli Stati sono tenuti a garantire una qualche forma di riconoscimento legale a questo tipo di unioni.

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