"La quarta dose? Un flop": ecco tutti i dati

La copertura rispetto alla quarta dose varia da una regione all'altra. Soprattutto nel Meridione il vaccino viene snobbato da super fragili e over 80

"La quarta dose? Un flop": ecco tutti i dati

Il Sud snobba la quarta dose. In Campania solo in 164 ad aver ricevuto il booster. La copertura varia da una regione all’altra. Se nel Piemonte il tasso di vaccinati è del 39%, in Molise non supera l’1%.

A riportarlo il report settimanale della Fondazione Gimbe che effettua il monitoraggio sull’andamento della pandemia. Secondo la statistica solo l’8,9% degli aventi diritto ha completato l’iter come previsto per legge. Il dato è preoccupante soprattutto nella parte Meridionale dello stivale. Se nella Regione Campania su 300mila in lista non si sono superate le duecento persone, in Puglia sono stati 618 gli immunodepressi e gli over 80 a presentarsi nei centri. In Sicilia, invece, si sono fermati a 569. Qui, però, non bisogna tener conto delle somministrazioni effettuate ai soggetti con gravi fragilità.

La situazione nel Nord Italia sembra essere lievemente migliore. In Lombardia sono 11mila le persone prenotate. Bisogna, però, considerare che nella regione ci sono 58mila aventi diritto solo nelle Rsa e più di 70mila over 70. Ancora più confortante il quadro in Emilia Romagna, dove le adesioni fino a ieri erano 14mila su un campione di mezzo milione di persone. In Toscana, al contrario, solo 88 le prenotazioni.

Non si può fare un bilancio, invece, per quanto riguarda il Lazio dove le prenotazioni sono scattate soltanto nel pomeriggio di ieri. Le vaccinazioni ai super fragili, quindi, non procedono certamente a passo spedito, come invece dovrebbe essere.

Una campagna, secondo gli esperti, che va a rilento e quasi fallimentare rispetto ai dati di qualche mese fa. “Un vero e proprio flop – dichiara sul Fatto Quotidiano il presidente di Gimbe Nino Cartabellotta - alimentato dal senso di diffidenza per il nuovo richiamo”.

Per i sanitari, la volontarietà non funzionerebbe sulla quarta dose. Al contrario potrebbero essere necessarie strategie di chiamata attiva. Non sono visibili, come qualcuno auspicava, file ai centri vaccinale.

Le persone sembrano ormai sottovalutare un nemico invisibile, che come dimostrano gli ultimissimi numeri sulle vaccinazioni, sta assumendo un ruolo di secondo piano nella vita degli italiani, sempre più spaventati dal conflitto in Ucraina e dalla paura di una guerra nucleare.

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