Tutto è accaduto in pochissimo tempo. Per l'unico sopravvissuto, pochi secondi. Così, il fiume Milicia, a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha travolto una villetta. E ha ucciso quasi tutti i componenti di una famiglia. Tranne uno. Che agli inquirenti ha raccontato di essere vivo per caso: "All'improvviso, l'acqua e il fango hanno sfondato i vetri, tutte le imposte. Non abbiamo più capito niente. In pochi istanti l'acqua ha raggiunto il tetto. Io sono riuscito a uscire e salire sull'albero. Solo per questo mi sono salvato".
In casa erano in dieci, tutti riuniti per cenare. Tra loro, altri due superstiti, salvi perché usciti a comprare dei dolci in un negozio del centro. Secondo le prime ricostruzioni, a sommergere la casa di fango, acqua e detriti l'esondazione del fiume, il cui livello non appariva allarmante. Tra le ipotesi delle cause del disastro, infatti, la poca distanza della villetta dall'argine. Secondo quanto riportato da Repubblica, un altro testimone, presente al momento dell'esondazione, avrebbe riferito di aver visto "un'onda travolgere tutto e tutti": "Io stavo andando a un incontro del mio gruppo di preghiera, avevo appena imboccato la stradina che dalla stradale porta giù, pioveva a dirotto ed era buio ma ho sentito un rumore forte, come un boato e sono scappato".
L'uomo che racconta la strage e che chiede di rimanere anonimo, secondo il quotidiano, avrebbe paura: "Questa è una zona molto particolare, questa vallata è stata sempre una zona franca.
Perché mai nessuno ha controllato le case abusive che in questa zona sorgevano come funghi a ridosso del fiume? Un tempo, in questa zona, si facevano pure riunioni di mafia. Questa è una tragedia annunciata".La Procura di Termini Imerese ha aperto un'inchiesta con la collaborazione dei Carabinieri.
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