I medici avevano detto che sveniva ''per attirare l'attenzione dei genitori'' dopo la nascita del fratellino. Ma Miriam Laezza, una bimba di Cardito, in provincia di Napoli, è morta a soli 5 anni mentre era a lezione di danza. E ora, i suoi genitori reclamano giustizia: ''Vogliamo sapere cosa è successo alla nostra bambina'', ribadiscono a gran voce.
Un calvario sospetto
Tutto comincia il 28 febbraio del 2019. Miriam sviene, perde i sensi improvvisamente per qualche minuto. Preoccupati dall'inspiegabile malore, i genitori decidono di portarla in ospedale per accertamenti nonostante fosse già rinvenuta. I medici che visitano la bambina non riscontrano anomalie cliniche: la bimba sembrerebbe godere di buona salute. La dimettono senza particolari cure suggerendo ai genitori di sollevarle i piedi e distenderla in posizione supina qualora si verificasse un altro episodio analogo. Neanche a dirlo che, qualche settimana dopo, la piccola cade di nuovo al pavimento priva di conoscienza. Accade per ben altre due volte, il 24 marzo e il 21 aprile dello stesso anno. Mamma Antonella e papà Giovanni, non posso far altro che affidarsi ai dottori: ''Ci dicevano che sveniva per attirare la nostra attenzione, che era gelosa del fratello. l'hanno dimessa con diagnosi di sincope vasovagale, dicendo che la bambina era gelosa del fratellino. Mia figlia è svenuta 3 volte:il 28 febbraio, il 24 marzo e il 21 aprile. Per 12/13 minuti non si riprendeva'', raccontano a Fanpage.it. Ma il 17 ottobre del 2019 accade l'irreparabile. Mentre è a lezione di danza, Miriam sta male, chiude gli occhi e finisce in terra: non si risveglierà mai più.
Cosa è successo a Miriam?
Nessuno sa cosa sia accaduto alla piccola Miriam o, almeno, così pare. Neanche l'esito dell'autopsia eseguito sul corpicino della bimba ha chiarito le dinamiche del drammatico decesso. Il referto parla di ''morte naturale'' ma, per i familiari della piccola, non è abbastanza per spiegare l'anomalia delle circostanze di morte. Che quegli svenimenti fossero il sintomo di un malessere sfuggito persino ai dottori? I coniugi Laezza non si danno pace: ''Voglio sapere se qualcuno ha sbagliato nei soccorsi o se ci sono stati errori in precedenza, quando l'abbiamo portata in ospedale. - concludono - Se aveva una malattia non diagnosticata, se si sarebbe potuta salvare. Vogliamo capire chi o cosa ci ha portato via la nostra bambina''.
L'appello sui sui social
Una battaglia che è solo all'inizio per mamma Antonella, pronta a tutto per avere a giustizia.
''I medici avevano detto che stava bene - dice in un appello disperato sui social - e gli svenimenti erano forse un modo per attirare l'attenzione perché la Miriam era gelosa del fratellino appena nato. Voglio solo sapere la verità - dice Antonella Palladino in un video messaggio su Facebook - Non era solo stress né epilessia , come dicevano i medici. Vogliamo capire se qualcuno poteva salvare la nostra bambina".
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