Svolta per l'omicidio Muratovic: arrestato anche un tunisino

Arrestato anche un tunisino per l'omicidio del 25enne croato Leonardo Muratovic, avvenuto sul lungomare di Anzio il 17 luglio scorso. Gli inquirenti stanno chiudendo il cerchio attorno al pestaggio fatale

Svolta per l'omicidio Muratovic: arrestato anche un tunisino

Dopo una lunga indagine sull'omicidio di Leonardo Muratovic, il 25enne di Aprilia ucciso il 17 luglio scorso ad Anzio, gli agenti hanno arrestato un terzo uomo accusato di aver fatto parte dell'accoltellamento mortale.

Gli agenti hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere emesso dal gip del tribunale di Velletri nei confronti di O.H.A. È emerso che il 27enne, di cittadinanza tunisina ma nato e cresciuto ad Aprilia, ha precedenti per lesioni personali e violazione della legge sugli stupefacenti.

La dinamica dei fatti

Secondo le indagini pare che Muratovic fosse solo e disarmato quando è avvenuta la rissa che gli è stata fatale. Inizialmente si pensava che il giovane fosse legato ad ambienti criminali, motivo per cui gli agenti hanno condotto le indagini analizzando l'ultimo periodo di vita della vittima. Gli accertamenti hanno poi smentito che il giovane si trovasse in un brutto giro.

La sera dell'accoltellamento il pugile 25enne si trovava davanti al locale "La Bodeguita", ad Anzio, lungo il litorale romano. La zona è conosciuta soprattutto per la movida e i locali che si affacciano sulla spiaggia. Per ragioni ancora da chiarire, un attimo prima che Muratovic morisse, si era trovato in mezzo a una rissa culminata con la fatale coltellata. La vittima è stata colpita a calci e pugni prima di essere colpita al petto e a un fianco, da due coltelli diversi, mai trovati.

Nei momenti immediatamente successivi ai fatti gli agenti del commissariato avevano sentito gli amici del giovane deceduto e avevano visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza del locale. Grazie a queste sono riusciti a risalire in un primo momento ai fratelli Adam ed Ahmed Ed Drissi e successivamente al terzo uomo accusato di aver preso parte all'accoltellamento. In particolare pare che lo stesso Ahmed abbia confessato di aver sferrato la coltellata al petto, mentre il fratello Adam e l'amico detto 'Suzu' sono stati sempre presenti e partecipi sin dall'inizio delle prime minacce proferite alla vittima.

Per questo motivo l'ordinanza è stata notificata in carcere anche ai due fratelli, destinatari, quindi, di un secondo provvedimento per lo stesso fatto, meglio circostanziato e rafforzato dall'aggravante dei motivi "abietti" e "futili".

Gli agenti stanno continuando le ricerche in quanto si apprende che oltre agli indagati, diversi soggetti erano presenti al momento dell'aggressione del gruppo, composto sicuramente da ulteriori persone oltre a quelle già arrestate.

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