"Pasini era al ristorante con il cadavere di Sabrina nell'auto"

Emergono nuovi dettagli sulla morte di Sabrina Beccalli, la 43enne di Crema data alle fiamme in auto lo scorso 15 agosto. Il sospetto assassino sarebbe stato a pranzo con amici dopo averla uccisa

"Pasini era al ristorante con il cadavere di Sabrina nell'auto"

Diventa un giallo sempre più fitto ed intricato il delitto di Sabrina Beccalli, la 43enne uccisa e poi data alle fiamme lo scorso 15 agosto nelle campagne di Vergonzaga, in provincia di Crema. Il sospetto assassino, Alessandro Pasini, già in carcere con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere, sarebbe stato a pranzo in trattoria con il cadavere della donna ancora in auto.

Quel pranzo in trattoria del sospetto assassino

Un dettaglio macabro, di quelli da far accapponare la pelle. Alessandro Pasini, 45enne cremasco, non si sarebbe disfatto del corpo di Sabrina subito dopo averla uccisa ma, secondo una indiscrezione riferita dal quotidiano la Provincia di Cremona, sarebbe stato a pranzo con amici in una trattoria locale con la salma ancora intonsa della donna a bordo dell'auto. Dunque, solo alla fine del convivio, avrebbe imboccato la strada che conduce tra le campagne di Vergonzaga per appiccare il rogo doloso. Un retroscena rabbrividente che rischia di aggravvare la posizione dell'unico indiziato del caso, per l'appunto Pasini, già in carcere con l'accusa di omicidio e distruzione di cadavere. In attesa che il rumor sia confermato, il legale del sospetto assassino, Paolo Sperolini, ha annunciato un memoriale difensivo.

Domani l'esito dei test del Dna

Dovrebbe essere pronto domani l'esito dell'esame comparativo del Dna sui resti umani ritrovati all'interno della Fiat Punto carbonizzata. I reperti sono stati analizzati lo scorso 8 settembre presso l'Istituto di medicina legale di Milano. L'anatomopatologa Cristina Cattaneo, l'antropologa Debora Mazzarelli e il tossicologo Domenico Di Candia, alla presenza dei consulenti di parte Angelo Grecchi e dell'ex capo del reparto speciale dell'Arma Luciano Garofano, hanno analizzato i 30 frammenti ossei che, da una prima osservazione, sembrerebbero appartenere ad un essere umano e non a un cane come trapelato, invece, all'inizio dai due veterinari incaricati di fare le prime perizie. Un'analisi che era stata già contestata dall'avvocato di Pasini, Paolo Sperolini. Il legale aveva riportato il parere di un altro medico legale secondo il quale, tra le i resti rinvenuti, ci sarebbe stata anche una clavicola umana. Il pool dei consulenti della procura di Cremona e i periti delle parti si troveranno nell'officina di Offanengo per fare ulteriori rilievi sulla Panda bruciata.

Ad indicare che quei frammenti nell'auto erano di Sabrina era stato lo stesso Pasini confessando di aver messo il corpo della donna nel bagagliaio della Panda poi data alle fiamme. L'uomo ha sempre sostenuto che la 43enne sarebbe morta a seguito dell'assunzione di droghe ma, a quanto pare, la ricostruzione fornita agli inquirenti sarebbe priva di riscontro.

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