Curare i tumori. Addirittura con la birra, almeno per i ricercatori dell'università di Bari che sostengono, secondo alcuni studi, che attraverso lo scarto della produzione della bevanda, si possa arrivare ad una svolta sconfiggendo addirittura il cancro.
Sembra assurdo, ma non lo è. Secondo lo studio infatti lo scarto della birra sarebbe in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali. “Siamo partiti da un’osservazione – ha dichiarato a “supereva.it” Salvatore Scacco, ricercatore del dipartimento di Scienze mediche di base, neuroscienze e organi di senso di Bari– ci sono molti elementi naturali che dal punto di vista epidemiologico hanno effetto benefico sulla salute umana”.
Lo studio sulla birra è iniziato cinque anni fa ed oggi si è giunti alla conclusione che gli scarti della birra, lavorati in laboratorio, potrebbero diventare di fondamentale importanza per la salute dell’uomo. “Si ha un effetto contro lo stress ossidativo, il quale è alla base dell’invecchiamento cellulare, e sulle mutazioni del DNA che possono portare allo sviluppo dei tumori” ha dichiarato ancora il ricercatore che ha spiegato, quindi, come lo scarto della birra sia in grado di inibire “la proliferazione sulle cellule tumorali in coltura”.
Vengono utilizzati materiali che i birrifici scarterebbero, ma che invece in laboratorio diventerebbero vitali. Inoltre, ci sarebbero anche dei vantaggi in termini di tutela dell'ambiente in quanto questi scarti non verrebbero smaltiti (tra l'altro con costi elevati) nell'ecosistema, ma riutilizzati appunto.
Una strada ancora lunga e tortuosa, come tutte le scoperte scientifiche.
Così l'idea di battere il male del secolo con la... Birra potrebbe presto essere qualcosa di più di una semplice battuta o di un racconto da fantascienza.
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