Tangenti per gli appalti, arrestati 43 politici e imprenditori

In totale, quasi 100 indagati. Scoperti tra Milano e Varese due gruppi criminali che favorivano le associazioni mafiose

Tangenti per gli appalti, arrestati 43 politici e imprenditori

Una maxi operazione anti-corruzione ha svegliato Milano, questa mattina, quando i carabinieri di Monza e la guardia di finanza di Varese hanno iniziato a dare esecuzione, dalle prime ore dell'alba, a 43 misure di custodia cautelare, 12 delle quali in carcere. L'accusa, per le 43 persone fermate e per le altre indagate, è quella di associazione a delinquere, finalizzata alla corruzione e alla turbativa d'asta. Tra gli arrestati figurano anche esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori, come riporta Repubblica.

Oltre 250 militari dei comandi della guardia di finanza di Varese e dei carabinieri di Monza hanno partecipato alla maxi operazione, condotta al termine di un'inchiesta della Dda che ha rivelato la presenza di due gruppi criminali, operativi tra Milano e Varese, costituiti da politici, imprenditori e amministratori, che favorivano le associazioni di tipo mafioso nell'assegnazione di appalti pubblici, in cambio del finanziamento ai partiti. Il reato contestato è quello presente all'articolo 146 del codice penale: associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al compimento di delitti di corruzione, finanziamento illecito ai partiti politici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazione per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abusi d'ufficio.

Sono 95, in totale, le persone indagate tra le province di Varese, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino, Asti. Per 43 di loro è scattata la misura cautelare: 12 sono finiti in carcere, 16 agli arresti domiciliari, 3 all'obbligo di dimora e 12 all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tra le 43 misure di custodia cautelare spuntano anche i nomi del consigliere comunale di Milano, Pietro Tartarella, candidato di FI alle Europee, il sottosegretario azzurro della Regione Lombardia, Fabio Altitonante e un esponente influente di Forza Italia di Varese, Gioacchino Caianiello. Richiesta di arresto anche per il parlamentare di Forza Italia, Diego Sozzari, accusato di finanziamento illecito ai partiti. Angelo Salafia, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia a Montecitorio sostiene che "la richiesta di autorizzazione inviata alla Camera dei Deputati per l'arresto per finanziamento illecito del parlamentare di Forza Italia Diego Sozzari" è un atto "gravissimo". Ma la musica ora cambierà perché, a detta del pentastellato, "d'ora in poi si applicherà lo Spazzacorrotti e chi sarà colpevole resterà per sempre fuori dalla Pubblica amministrazione".

I tentativi di corruzioni si erano estesi anche al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che però non avrebbe percepito i tentativi di Caianiello come istigazione

al reato di corruzione: per questo non lo aveva denunciato. Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha commentato la maxi operazione: "Ringrazio sempre le forze dell'ordine quando arrestano corrotti e corruttori".

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