"Di gay qui non ne assumiamo": Taormina condannato in Appello

Il noto avvocato romano punito ancora dalle toghe per le sue dichiarazioni ritenute discriminatorie verso gli omosessuali

"Di gay qui non ne assumiamo": Taormina condannato in Appello

Lui i gay in ufficio proprio non ce li voleva: e per averlo detto chiaro e tondo è stato condannato. Non una ma due volte. L'avvocato Carlo Taormina, noto per le sue critiche nei confronti della galassia Lgbt, è stato condannato dalla Corte d'Appello di Brescia per alcune esternazioni nei confronti dei gay fatte nel corso di una puntata della trasmissione radiofonica La Zanzara del 2013.

I giudici bresciani hanno confermato la sentenza con cui i colleghi orobici avevano già condannato l'avvocato Taormina a un risarcimento di 10.000 euro a favore di un'associazione di difesa dei diritti degli omosessuali; Taormina inoltre deve pagare la pubblicazione della sentenza sul Corriere della Sera. Ai microfoni di David Parenzo e Giuseppe Cruciani l'avvocato romano aveva dichiarato che non avrebbe mai assunto un gay allle proprie dipendenze: "nel mio studio faccio una cernita adeguata in modo che questo non accada".

"Se la tenga lei l'omosessualità... - aveva attaccato Taormina parlando a Radio 24 - Io non ne ho alcune, né in simpatia, né in antipatia, non me ne frega niente, l'importante è che non mi stiano intorno (...). Mi danno fastidio. (...

) Parlano diversamente, si vestono diversamente, si muovono diversamente, è una cosa assolutamente... eh... assolutamente insopportabile, guardi. È contro natura." Parole che gli stanno costando molto care.

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