Sono giunti ieri, nel porto di Taranto, in Puglia, centodiciannove immigrati a bordo della nave "Sea Watch 3". Tra loro, però, si nascondeva lo scafista. Si tratta di un uomo di 22 anni originario del Gambia.
A individuarlo gli agenti della squadra mobile della questura del capoluogo pugliese, in collaborazione con i militari della guardia di finanza dopo alcune indagini. Il 22enne appartiene alle organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di esseri umani provenienti dalla Libia. È lui che ha guidato il gommone, carico di migranti, partito dalle coste nordafricane e poi intercettato in acque internazionali.
Sin da subito, con l’analisi delle foto e di alcuni video in possesso dell’equipaggio della nave, gli agenti hanno individuato un ragazzo di origine africana attivamente impegnato nella conduzione del gommone e nel controllo dei migranti a bordo.
Lo scafista, anche durante le fasi di salvataggio, era stato visto dare disposizioni e calmare, con modi autorevoli e perentori, i migranti che, durante l’avvicinamento alla nave dell'ong, presi dall’euforia, si erano mossi in modo tale da mettere a serio pericolo la stabilità del gommone, già in precarie condizioni per il suo eccessivo carico.
Le successive fasi dell’indagine, condotte anche attraverso l’ascolto di alcune persone presenti sul gommone, hanno permesso di acquisire altri importanti indizi sul coinvolgimento del giovane gambiano.
Gli investigatori hanno accertato che il 22enne fosse parte attiva all'interno dell’organizzazione e che in più occasioni, durante la lunga permanenza degli stranieri nei "campi di accoglienza" libici era stato visto in compagnia di componenti dell’organizzazione criminale di quel paese.
Il giovane è stato anche riconosciuto da alcuni migranti come lo stesso scafista che, in un precedente viaggio, era al timone del gommone, poi fermato dalla polizia del paese nordafricano.
È stato controllato dagli agenti anche il cellulare del gambiano. Nella memoria sono state trovate alcune foto che lo ritraggono mentre è intento a maneggiare una grossa mazzetta di denaro, in un ambiente confortevole del tutto diverso dalle prigioni libiche nei quali i migranti vengono rinchiusi in attesa della partenza per l’Europa.
Il giovane, nelle foto, indossava anche la stessa maglia bianca con le bande nere che aveva ieri al momento dello sbarco.
Dopo aver raccolto tutti gli elementi utili per accertare la responsabilità del giovane
gambiano, i poliziotti, come detto, lo hanno sottoposto ad un provvedimento di fermo.Dopo le formalità di rito, il 22enne africano è stato accompagnato nella casa circondariale di Taranto.
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