Il gas radon continua a preoccupare i genitori del quartiere Tamburi di Taranto, già noto per l'inquinamento industriale. Meno di un mese fa è stata riscontrata, in tre istituti scolastici del rione (Deledda, Ugo De Carolis e Vico) la presenza di gas radioattivo, il radon, in misura superiore ai limiti consentiti. Dopo la pubblicazione dei risultati delle ricerche effettuate dall'Arpa Puglia, l'agenzia regionale per l'ambiente. Otto aule sono state interdette, ma ora i genitori chiedono il trasferimento immediato dei loro figli in altre strutture più idonee. Il provvedimento dovrebbe cessare dopo l'abbattimento dei livelli di gas nelle aule interessate.
I genitori nei prossimi giorni presenteranno un esposto alla Procura della Repubblica.
"Oggi viviamo per l'ennesima volta il penoso risultato di tentativi improvvisati e poco lungimiranti sulla pelle dei più deboli. Lo dimostrano le aule dei vari plessi scolastici che risultano praticamente deserte. La maggior parte dei genitori ha dovuto preferire la salute dei propri figli vedendo negato il diritto allo studio. Ancora una volta vediamo limitate la nostre vite ed i nostri diritti essenziali. Le tante richieste di trasferimento definitivo di alunni del quartiere verso altre scuole, sono un'amara sconfitta per questa società". Lo dice il movimento cittadino "Tamburi Combattenti" di Taranto, cui fanno parte molti genitori degli alunni delle scuole coinvolte nel caso. I cittadini rilanciano la preoccupazione della presenza del gas radon con livelli superiori a quelli previsti. Sul tema sono intervenuti i medici dell'Isde, medici per l'ambiente, invitando ad intensificare i controlli, tenuto conto che il rione Tamburi di Taranto vive già un pesante impatto ambientale causato proprio dalla vicinanza dello stabilimento Ilva. Ai medici Isde ha risposto il Comune di Taranto evidenziando un certo allarmismo e precisando di aver già predisposto dei piani per risolvere il problema del gas radon presente nelle scuole. Non solo la Ugo De Carolis. "Tamburi Combattenti, composto anche da genitori di alunni delle scuole Vico, De Carolis e Deledda - afferma ancora il movimento -si è immediatamente attivato per ottenere precise garanzie sulla tutela del diritto alla salute ed allo studio, prima dell'inizio dell'anno scolastico. Ciò non è avvenuto, e diversi genitori hanno dovuto scegliere di non mandare i propri figli a scuola. Non sceglieremo mai tra il diritto alla salute e quello allo studio, devono essere garantiti entrambi, sempre- - conclude la nota - siamo stati etichettati come allarmisti, strumentalizzatori e strumentalizzati e persino terroristi, mentre chiediamo cose ovvie per una città normale: trasparenza, informazione e prevenzione".
Una considerazione non da poco viene fatta dalla deputata tarantina di Forza Italia Vincenza Labriola: "Se per limitare i danni del gas radon bisogna tenere le finestre aperte, i giorni del Wind day ( quando il vento di tramontana soffia dall'Ilva verso la città trasportando polvere di minerale e agli studenti non è consentito andare a scuola) impongono la chiusura delle finestre e in questi giorni i cittadini e i genitori non sanno cosa fare, divisi tra mandare i figli a scuola o preservare la loro salute: in tutto questo lo Stato, Di Maio non sembra pervenuto".
Pertanto Labriola chiede l'intervento del ministro Marco Bussetti per trovare una soluzione che consenta ai bambini di Taranto il diritto allo studio e alla salute.
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