Taranto, il prete anti-migranti: "Si lamentano? Li lasciassero affogare"

Senza peli sulla lingua, don Gigi Larizza spara a zero su migranti e religione islamica

Taranto, il prete anti-migranti: "Si lamentano? Li lasciassero affogare"

Sul profilo Facebook si descrive come "Operaio nella vigna del Signore", in realtà è conosciuto come il prete anti-migranti. È don Luigi Larizza e quando parla di barconi e Islam non usa mezzi termini.

Il prete è operativo nella parrocchia del Sacro Cuore di Taranto ed è chiamato dai suoi fedeli più semplicemente don Gigi. Le sue esternazioni sul tema dei migranti sono a dir poco singolari, visto che a farle è un sacerdote. Per don Larizza non si tratta di persone in cerca di aiuto e una vita migliore ma di "migranti scontenti del trattamento ricevuto - scrive Libero - gente che non sa dire grazie. Peccato dovevano lasciarvi in mare per divenire esca per i pesci".

Poi, in riferimento ai fatti di Napoli di alcuni giorni fa, dice: "In casi come questi per legittima difesa della Nazione, autorizzerei i militari a sparare". Don Gigi mette in poi in discussione il fatto che le persone che arrivano sui barconi siano veramente povere. "Da dove hanno preso i soldi per arrivare qui? - si domanda - Dicono che per la sola traversata hanno pagato 2mila euro a testa". E ancora: "Si dice che sono poveri. Ma il povero sa dire grazie e sa accontentarsi. Questi vengono e non dicono grazie, ma pretendono e compiono atti di violenza, incendiando i centri di accoglienza, picchiando i nostri poliziotti, e minacciando".

Poi rincara la dose: "Ma come mai hanno telefonini e tutto ciò che i nostri poveri non sognano neanche di poter possedere? Ma come mai, subito dopo questi sbarchi, arrivano miliardi di euro per costruire università, moschee e centri culturali musulmani? Perché noi dobbiamo pagare per il loro mantenimento e loro comprano tutto?".

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