La sabbia del Sahara, con un evento di portata eccezionale, ha raggiunto nei giorni scorsi addirittura le isole caraibiche percorrendo circa 6-7mila chilometri dall'entroterra africano e sorvolando i cieli dell'Oceano Atlantico. Si tratta della "più grande nuvola di polvere sahariana degli ultimi 50 anni", così come è stata definita dalla Defence Industry and Space Europea.
#GodzillaDustCloud
È stato creato anche l'hastag ad hoc, letteralmente "Godzilla nuvola di polvere", per identificare la straordinaria estensione del pulviscolo sabbioso che ha impiegato 4 giorni, dal 13 al 17 giugno, per sorvolare le acque oceaniche ed invadere i cieli di alcune isole caraibiche dove ha addirittura provocato vere e proprie tempeste di sabbia. La sabbia in sospensione, però, si è rinnovata nei cieli caraibici fino al 26 giugno perché alimentata continuamente da correnti che, da est verso ovest, non hanno smesso di trasportare il pulviscolo come si vede dalla simulazione allegata in basso.
#GodzillaDustCloud, the largest Saharan dust cloud in 50 years covered the Atlantic Ocean over more than 7000 km
— DG DEFIS #UnitedAgainstCoronavirus (@defis_eu) June 29, 2020
See its evolution with the data acquired between 13-26 June by the @CopernicusEU #Sentinel5P @Tropomi sensor#SaharanAirLayer #Dust #SaharanDust
FYI @NLSpaceOffice pic.twitter.com/81kNFiOFzs
"Evento storico"
L'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo) ha parlato di evento storico che ha interessato un'ampia estensione spaziale della grande area caraibica, dai Caraibi sud-orientali appena al largo della costa settentrionale del Sud America spingendosi addirittura fin verso la penisola dello Yucatan in Messico. "La sabbia africana sorvola i cieli atlantici ogni anno ma l'evento di quest'anno è stato particolarmente intenso ed esteso", si legge sul sito del Wmo. "Questo è un evento polveroso di proporzioni veramente storiche", hanno aggiunto i meteorologi.
Le isole più colpite sono state Martinica, Guadalupa ed il Porto Rico dove il pulviscolo sahariano ha raggiunto concentrazioni elevatissime con i livelli di pm10 che hanno superato la soglia dei 500 mg per metro cubo, estremamente pericoloso per la qualità dell'aria e per la respirazione. Sono concentrazioni da record che non venivano registrate da almeno vent'anni e, per ritrovare concentrazioni paragonabili, bisogna andare a ritroso anche di 50 anni.
Come si originiano le tempeste di sabbia
Le tempeste di sabbia e polvere sono comuni pericoli meteorologici nelle regioni aride e semi-aride. Di solito sono causate da temporali o forti gradienti di pressione associati ai cicloni che aumentano la velocità del vento su una vasta area. Questi forti venti sollevano nell'atmosfera grandi quantità di sabbia e polvere da terreni spogli e asciutti, trasportandoli a centinaia o migliaia di chilometri di distanza. Ogni anno entrano nell'atmosfera circa 2mila milioni di tonnellate di polvere: gran parte di questo è un processo naturale, ma è anche il risultato di una cattiva gestione delle risorse idriche e del territorio.
Fertilizzante naturale per i terreni
Questo fenomeno prende il nome di "Saharian Air Layer", i finissimi granelli di sabbia restano sospesi in atmosfera, vengono trasportati dai venti di basso livello e raggiungono uno spessore compreso fra tremila e quattromila metri, come si legge su Meteolive. Si tratta di un fenomeno che contribuisce alla fertilizzazione del terreno: è per questo che i suoli interessati da frequenti episodi di questo tipo, come accade molto spesso anche in Italia e nei Paesi del Mediterraneo, sono particolarmente adatti alle coltivazioni agevolando l'agricoltura.
Alcune ricerche, invece, hanno dimostrato che le particelle ricche di ferro che si trovano all’interno di queste tempeste di sabbia riflettono la luce solare,
raffreddando in questo modo l’atmosfera. Le particelle riducono anche la quantità di luce solare che raggiunge l’oceano che a sua volta riduce il riscaldamento della superficie dei mari al passaggio della nuvola di sabbia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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