Ripudiata dalla famiglia per aver accettato di fare una trasfusione. Grazia Di Nicola, 48enne madre di quattro figli, è una donna che ha abbracciato la fede dei Testimoni di Geova e che era accettata e ben voluta nella sua Colliano, un paesino in provincia di Salerno, dove viveva fino a poco tempo fa.
Ai Testimoni di Geova, però, è proibita la pratica della trasfusione che la donna, affetta da un tumore, è costretta ad accettare per non morire. Grazia, nel 2016, sceglie una clinica dove le garantiscono che avrà bisogno di trasfusioni ma, dopo aver perso molto sangue, tale pratica diventa inevitabile. Una scelta che, come spiega Fanpage, non le viene perdonata dagli anziani e dalle sue tre figlie che la ripudiano. Dopo aver subito numerose umiliazioni, la donna decide di allontanarsene ma così perde le figlie che l'accusano di aver tradito Geova e non la riconoscono più come madre. Solo il figlio maschio le è rimasto vicino, mentre le sorelle vivono a casa di un anziano e, ota, la donna teme per la loro incolumità all'interno della comunità religiosa.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Siamo le tre figlie di Grazia Di Nicola, cui si fa riferimento nel pezzo di Franco Grande.
Siamo rimaste sconcertate dalle informazioni false che abbiamo letto sui giornali; tra l’altro nessun giornalista della vostra redazione si è degnato di contattarci per ascoltare anche la nostra versione dei fatti.
Non vogliamo perdere tempo a correggere tutte le informazioni errate incluse nell’articolo; quello che ci preme precisare è che noi abbiamo sempre rispettato -- e rispettiamo -- nostra madre, a prescindere dalle decisioni che ha preso in campo religioso. Il motivo per cui oggi non abitiamo più con nostra madre non è perché l’abbiamo ripudiata. Non ci sogneremmo mai una cosa del genere.
Giovanna, Annunziata e Francesca Scaglione
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