Anche se con un anno di ritardo, alla fine,nella diocesi di Torino si è tenuto il tanto contestato ritiro spirituale per gay. L'iniziativa, partita da don Gianluca Carrega, delegato ufficiale dell’arcivescovo Cesare Nosiglia per la "pastorale degli omosessuali" subì uno stop dopo le accuse di eresia arrivate dagli ecclesiastici conservatori.
Quest’anno il ritiro sulla "fedeltà di Dio come fondamento della fedeltà nei rapporti umani", aperto a una quarantina di single, gay e lesbiche, è stato organizzato in "segreto" ma seguendo lo stesso programma stabilito un anno fa."Un ritiro quaresimale sull’amore, per convertirci all’amore, oggi quantomai necessario non solo per le persone omosessuali, ma anche per gli etero", spiegava su Avvenire il gesuita Pino Piva che vi ha partecipato. Al ritiro era presente anche l'attivista gay Massimo Battaglia che al quotidiano La Stampa ha detto: "Nella Bibbia si racconta dell’amore omosessuale tra Davide e Gionata, siamo partiti anche da lì nelle nostre riflessioni" e ha aggiunto:"È stata una bella sorpresa: oltre ad ospitarci, le suore hanno partecipato agli incontri con noi". Il ritiro non aveva intenti moralistici ma intendeva spiegare che"Dio è fedele, continua a fidarsi dell’uomo, dunque anche i rapporti umani, dall’amicizia all’amore, meritano fedeltà e rispetto".
"In tanti nella Chiesa sentono l’esigenza di aggiornare la dottrina, ma è un ambiente più aperto di altri", ha sottolineato Battaglio che chiede "non solo apertura ma anche rispetto". "Quando ci troviamo tra gay credenti diamo per scontato che l’amore gay è amore. E l’amore, nel cristianesimo, è l’essenza", conclude l'attivista.
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