Non si placano le proteste esplose in seguito all'introduzione, presso il Liceo classico Alfieri di Torino, di un "bagno neutro per i non binari". Gli studenti dello storico istituto hanno infatti realizzato al terzo piano dell'edificio, nell'ambiente che ospita i servizi igienici maschili, un “bagno no gender”. Sulla porta di quest'ultimo è infatti appeso un cartello su cui è stampato il pittogramma di un uomo con indosso sia dei pantaloni sia una gonna. Per i promotori dell'iniziativa pro-gender, già realizzata in città presso il Liceo Gioberti, il nuovo bagno servirebbe “per tutelare un uso dei servizi adeguato a ogni soggettività che non rientri per forza nella ripartizione binaria di genere”.
Gli alunni dell'Alfieri, che in precedenza si erano battuti per l'utilizzo del segno grafico dell'asterisco nelle comunicazioni e nei documenti scolastici ufficiali che riportano il genere degli studenti, hanno rivendicato la messa a punto del bagno inclusivo sempre in nome del rispetto verso coloro che non si identificano con il loro sesso biologico. Le ragioni dei promotori sono state dettagliate dalla 18enne Martina Giro, rappresentante di istituto: "Vogliamo tutelare un uso dei servizi adeguato a ogni soggettività che non rientri per forza nella ripartizione binaria di genere". La giovane ha poi chiarito che l'introduzione del bagno no gender sarebbe stata pienamente supportata da Paola De Faveri, preside del liceo. Sarebbe stata proprio la dirigente, a detta della Giro, a stampare il pittogramma non binario affisso alla porta della toilette incriminata. Sempre secondo la 18enne, la storica scuola, nelle prossime settimane, formalizzerà con un atto interno l'istituzione del bagno neutro.
Oltre all'approvazione della dirigenza scolastica, l'iniziativa degli studenti dell'Alfieri ha riscosso anche il plauso di Jacopo Rosatelli, assessore ai Diritti e alle Pari Opportunità nella giunta comunale di sinistra. Dopo avere elogiato come "un segno di intelligenza e sensibilità" l'introduzione del bagno in questione, Rosatelli ha quindi attaccato duramente il coro di critiche sollevatosi proprio a causa della toilette non binaria: "Incoraggio i ragazzi a proseguire su questa strada e a non farsi intimidire da azioni vandaliche di disturbo di piccoli gruppi estremistici e intolleranti. La città di Torino sarà sempre dalla parte di chi si impegna per contrastare l'odio e per rendere più inclusivo il mondo in cui viviamo. Non è il primo esempio di attenzione al contrasto alle discriminazioni che viene dalle scuole torinesi e sono sicuro che non sarà l'ultimo. L'ampiezza di vedute delle giovani generazioni è grande e incontra sempre di più la disponibilità delle dirigenze scolastiche e dell'intera comunità educativa all'ascolto e alla comprensione".
Tra i primi a condannare la sortita pro-gender del Liceo Alfieri vi sono stati gli esponenti di Azione Studentesca, organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia, che hanno affisso, davanti all'istituto, uno striscione di protesta che tuona: "Maschi e Femmine. Punto!". Nonostante questa scritta sia stata alla fine rimossa dagli studenti sostenitori del bagno neutro, i ragazzi del movimento meloniano non si arrendono e ribadiscono il loro impegno contro la propaganda gender nelle scuole italiane: "Abbiamo deciso di apporre questo striscione perché è necessario ribadire che i sessi esistenti sono due: maschio e femmina.
Nella scuola non deve esserci spazio per folli ideologie gender che vorrebbero rendere anche la sessualità fluida e indefinita. Si pensi, piuttosto, a risolvere i veri problemi che ad oggi affliggono la scuola italiana, a partire dalle morti durante l'alternanza scuola-lavoro".
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