Torino, accusata di stalking dalla vicina: due mesi di "daspo" da casa sua

Una 45enne torinese è stata allontanata dal proprio condominio dopo che la vicina l'ha denunciata per stalking: la "guerra" tra le due dirimpettaie andava avanti da anni

Torino, accusata di stalking dalla vicina: due mesi di "daspo" da casa sua

La guerra tra vicine finisce in tribunale e il gip allontana una delle due dal condominio: due mesi e mezzo di "daspo" da casa propria.

È successo in una palazzina di Chieri, nel torinese, dove due vicine dirimpettaie sono passate dalle parole alle offese, dai dispetti fino a sfociare nello stalking vero e proprio. Finché una delle due, una signora di 63 anni, ha denunciato la vicina di casa, Elena di 45 anni.

Il "daspo"

E così lo scorso 28 novembre il gip ha disposto per quest'ultima il divieto dimora a Chieri e di avvicinamento alla dirimpettaia, su richiesta del pm Stefano Castellani che indagava Elena per atti persecutori. Una sorta di daspo d due mesi e mezzo dalla proprio casa per la 45 enne torinese. La donna ha dovuto lasciare il marito, il figlio e gli anziani genitori, che vivevano nella stessa palazzina.

"Non potevamo permetterci che io stessi in pensione e qualche volta sono stata ospite di familiari che però abitano lontani - ha raccontato Elena a Repubblica - Per questo alla fine preferivo stare in macchina, parcheggiata da qualche parte al confine tra Pino Torinese e Chieri, così mio marito e mio padre mi venivano a trovare. Mio figlio mi aveva portato la Divina Commedia, io l’ho letta tutta e lo interrogavo".

In questa situazione Elena ha passato Natale e Capodanno, il compleanno degli 85 anni del padre, il suo e pure quello del figlio che è diventato maggiorenne mentre lei era fuori casa. "In quel periodo mia madre, che è malata di cuore, è stata ricoverata all’ospedale di Chieri e non sono mai potuta andare a vederla", ha spiegato. Il parroco e alcuni vicini hanno provato a intercedere per lei, scrivendo una lettera alla magistratura per chiedere che potesse tornare a casa sua.

Poi, per fortuna di Elena, il 14 febbraio le è stato cancellato il divieto di dimora e la donna ha potuto far rientro a Chieri. Rimane, invece, ancora valido, il divieto di avvicinamento alla vicina, quindi Elena, per evitare di incontrarla anche per caso sul pianerottolo, passa sempre dal giardino per entrare e uscire da casa.

La "guerra" tra vicine

Tutto è iniziato 18 anni fa quando la signora, oggi 63enne, ha preso in affitto l’appartamento al pianterreno di fronte a quello di Elena. Lei, invece, in quel condominio c'era nata e vissuta ansieme agli anziani genitori, che vivono tutt'ora nella stessa palazzina.

Forse nessuna delle due si ricorda più l'episodio che ha dato il via a questa burrascosa vicenda, fatto sta che la relazione tra le due donne sono degenerate sempre più nel tempo fino a diventare una vera e propria guerra.

Prima le parole si son fatte parolacce, poi gli improperi sono diventati ingiurie, finché i dispetti non si sono trasformati in stalking. Alla fine la 63enne si è rivolta alle forze dell'ordine e ha denunciato una lunga serie di episodi: immondizia davanti alla porta, musica alta, urla, disturbi nel cuore della notte, topi morti sullo zerbino e anche escrementi sul bucato steso.

Una situazione così grave da spingere il pm a prendere la drastica decisione di applicare alla presunta stalker l'allontanamento dal condominio e quindi dalla vittima. Ma Elena non ci sta a passare per l'unica cattiva: "S

608px;">ono stata dipinta come una criminale - si è lamentata - "Da allora più nulla è stato come prima. Mio figlio, che frequenta il liceo, ha iniziato ad avere delle insufficienze in materie in cui andava bene e ha smesso di fare sport anche perché non sapeva più cosa raccontare ai suoi compagni di calcio".

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