Quello che andrà in scena questa sera allo stadio Dall’Ara di Bologna è un vero e proprio atto d’amore, una carezza alla superficie rugosa e impazzita di questa nostra terra emiliana.
Colpita, ferita ma non doma, questa nostra terra vuole rimettersi subito in piedi, tornare a vivere. Individualmente e tutti insieme come nella tradizione della socialità emiliana. Tornare a generare quel 2% di prodotto interno lordo. È una terra generosa, che è stata e ancora è prodiga con la musica italiana.
Per questo è stato facile all’inarrestabile Beppe Carletti riempire il cartellone di artisti emiliani. Sono certa che ne sarebbero arrivati tanti altri da tutto il Paese. E sono infatti già previste tante iniziative alle quali tutti avranno la possibilità di partecipare: a settembre ci sarà un altro straordinario concerto a Campovolo di Luciano Ligabue al quale parteciperanno i più grandi artisti italiani, non necessariamente solo emiliani.
Ma oggi è giusto così. È giusto che siamo noi a rispondere per primi. Per me che sono nata e cresciuta in quelle strade, che ho cominciato la mia carriera nelle discoteche e nelle balere di quelle città e paesi, dove ancora vivono mia madre, mia sorella e parti importanti della mia famiglia, non sarebbe stato possibile restarne fuori.
Ma non ho voluto solo esserci, ho voluto tornare a cantare per la mia gente, fra la mia gente, con gli amici che con me hanno condiviso quasi cinquant’anni di carriera. Ho voluto fare qualcosa di speciale, rimettere al lavoro le mie corde vocali irrigidite dal poco uso, provare ancora a emozionarmi e a emozionare insieme a Francesco Guccini, con un suo pezzo ( Per fare un uomo ) che è stato un cavallo di battaglia mio e dei Nomadi nei lontani anni Sessanta quando c’era la voce unica di Augusto Daolio, volato via troppo presto.
Questa iniziativa è già un grande successo per numero di biglietti venduti (oltre trentamila) e per la somma che sarà raccolta a favore dei nostri fratelli che in queste torride giornate di inizio estate stanno cercando di tornare a una vita normale.
A volte da un grande disastro nascono nuove speranze, si accendono nuove energie.
Ecco, io voglio davvero sperare che da questo terremoto infinito e dalla solidarietà che si è messa in moto possa rinascere non solo quel pezzo di Emilia, ma si rimetta in moto tutto il paese. Per ricostruirsi più bello e più sicuro di prima, più forte e più consapevole che la natura vuole partner capaci di rispettarla senza rinunciare alla vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.