La torta rancida di Scanzi, Biden l'abortista e Lavrov: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la sentenza Usa sull'aborto, il commento di Draghi su Lavrov e la riconquista del Donbass

Il giornalista Andrea Scanzi
Il giornalista Andrea Scanzi
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- immaginatevi soltanto se un premier di centrodestra avesse criticato l'intervista, chessò, della Rai a quel santone di Fidel Castro. Cosa sarebbe successo? Avremmo parlato per una settimana del fatto che la politica non può permettersi di interferire sulle scelte dell'informazione. Invece se Draghi critica Zona Bianca, tutti zitti. Vabbè

- torniamo sulla questione Lavrov. Di “osceno”, ve lo dico, c’è solo il commento di Draghi. Tutto giusto fino a che si è limitato a commentare le "falsità" e le "aberrazioni" dette dal ministro degli Esteri russo. Poi però ha contestato il fatto che quella fosse un’intervista, parlando di “comizio”. E lì, sinceramente, ha toppato gravemente. Soprattutto quando si è chiesto se “si deve accettare” che l’intervista fosse “senza contraddittorio” e così lunga. “Non è gran che”, ha detto. ”Fa venire in mente strane idee”. Domandina: ma lui fa il premier o il direttore di una tv?

- voglio dire, fatemi capire. Prima di intervistare un ministro bisogna chiedere il permesso a Draghi o Letta? E magari concordare le domande e quante interruzioni vanno fatte?

- in tutto questo, oggi è la giornata mondiale della libertà di stampa. E la cosa è comica. Ma ancora più da sbellicarsi è il tweet odierno di Enrico Letta: "Scherzi del calendario. Oggi è la giornata mondiale della libertà di stampa e il miglior modo di celebrarla è ascoltare le parole di Draghi su Lavrov e Rete4". Lo ha scritto davvero, senza remore. Ho grande stima di chi riesce a esporsi così senza provare un minimo di vergogna

- grande analisi di Andrea Scanzi sulla convention di Fratelli d’Italia: “Il peso politico di FdI sta tutto nel minuto surreale di comizio di Giorgia Meloni: una sorta di ciliegina coatta sulla torta rancida della vecchia destra”. Contenuti? Zero. Intelligenza espressa? Non pervenuta. Però lui si piace e tanto gli basta. Beato lui

- a destra intanto parte il ritornello di invidie. Esistono tre partiti, con tre anime differenti, che si fanno una legittima battaglia a conquistare più voti. Potrebbero andare avanti felici e contenti, senza ripicche. Ma le antipatie personali tra leader e esponenti di rilievo sta prendendo il sopravvento. Un errore enorme, che poi è il vero motivo per cui il Pd, senza mai aver vinto un’elezione, alla fine governa da 10 anni. Bravi i cretini

- Boris Johnson: “L’Ucraina vincerà la guerra contro la Russia e sarà libera dall'occupazione straniera”. Quindi faranno una guerra di riconquista per il Donbass e il Sud del Paese con le armi Occidentali. Ne siamo consapevoli?

- dalla Corte Suprema americana trapelano le motivazioni della sentenza che, in teoria, dovrebbe annullare la precedente pronuncia dell’Alta Corte Usa sull’aborto. In sostanza, pare che i giudici (in maggioranza conservatori) vogliano delegare la decisione ad una legge del Parlamento. La cosa è normale, addirittura sana, direi. Ma i democratici cavalcheranno la questione per le elezioni di Midterm. Biden l’ha già detto: votate noi, così rimettiamo l’aborto. Nessuno, ne sono quasi certo, si chiederà questa volta come sia possibile che un documento del genere sia già finito sulla stampa. Di chi è la manina?

- ah, altra cosuccia. Che fine ha fatto il principio della libertà e indipendenza dei giudici della corte suprema? Vale solo quando fa comodo a voi?

- ah, che dirà il Vaticano del fatto che un Presidente cattolico per prima cosa si è catapultato a “preparare opzioni per una risposta dell'amministrazione al continuo attacco all'aborto e ai diritti riproduttivi”? Benedetti cattolici “adulti”…

- non entro nel merito se sia giusto o meno l’aborto. Non basterebbe questa rubrica per parlarne. Il punto è un altro. Ovvero: se il Texas e l’Oklahoma approvano democraticamente leggi che lo impediscono, vi piaccia o no, si può discutere ma si deve rispettare. Questa è democrazia

-

l'intervista del Corsera al Papa è da leggere. Perché bacchetta la Nato ("ha abbaiato ai confini della Russia") e i Paesi occidentali che inviano armi all'Ucraina. Ma gode di buona stampa e in pochi lo faranno notare

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