Mettiamo in fila tre fatti avvenuti nelle ultime ore. Il primo: il presidente dell'Associazione familiari vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi, ha detto che «le radici dell'attentato vanno cercate in questo governo»; il secondo: ieri La Repubblica di Maurizio Molinari titolava a tutta prima pagina sulla questione della pugile italiana: «Giochi, il Ko dei diritti, la Meloni dice che la competizione non è stata equa ma davanti alla premier la judoka Bellandi bacia la fidanzata»; il terzo: due giorni fa il direttore de La Stampa, Andrea Malaguti ha definito Il Giornale fondato da Indro Montanelli «una testata di bulli eredi di Torquemada». Cosa accomuna queste tre dichiarazioni è presto detto. A pronunciarle sono tre persone che orgogliosamente si dichiarano antifasciste militanti e così si dimostra che essere antifascista non è sinonimo di intelligenza, di equilibrio psichico, di correttezza.
Insomma, l'antifascismo non è garanzia di superiorità né intellettiva né etica, gli stupidi evidentemente abbondano anche da quelle parti. Perché è davvero da stupidi - non esiste un aggettivo più appropriato - ricondurre Giorgia Meloni e il suo governo alla strage di Bologna; è più che stupido contrapporre un legittimo bacio tra due fidanzate a una lotta impari tra sessi diversi sul ring delle Olimpiadi; è da fuori di testa paragonare Il Giornale che nasce e cresce nel nome del liberalismo all'inquisizione di Torquemada. L'antifascismo ha un problema grosso come una casa, che non è il fascismo bensì la sua ignoranza, non la violenza delle camicie nere ma la sua di violenza verbale che non mi sorprenderei se presto o tardi diventasse anche fisica.
Gli unici fascisti oggi in circolazione sono questi tipi di antifascisti, giudici di un tribunale, qui sí come ai tempi di Torquemada, in cui gli imputati da loro trascinati alla sbarra non hanno diritto di ascolto né
di difesa, vanno condannati a prescindere dalle prove come avviene nei regimi. Questo tipo di antifascismo non merita né ascolto né rispetto, come purtroppo accade spesso in Italia anche la tragedia sta finendo in farsa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.