Non resta più nulla di quella targa, né del suo monito. Una targa posta “a perenne ricordo delle vittime delle foibe della Venezia Giulia e dell’Istria, di donne e uomini colpiti dall’odio ideologico”. Un “monito contro il ritorno della barbarie”. Ma, la barbarie non se n’è mai andata. Almeno da Trento dove, in largo Pagarelli, la lastra di vetro e acciaio che ricorda le vittime delle foibe è stata vandalizzata. Per la terza volta, in un anno.
Una serie ripetuta di deturpazioni. Rubata nel 2016, a marzo di quest’anno era stata imbrattata con della vernice spray e due mesi dopo frantumata. Finché, sabato notte, non è stata data alle fiamme. “Sono già in corso indagini coordinate tra la Digos e la Polizia locale, esaurita la fase investigativa si provvederà a ripristinare la targa ”, ha fatto sapere il sindaco di Trento Alessandro Andreatta.
Le indagini sono in corso e, stavolta, gli inquirenti sembrano determinati ad andare a fondo. Grazie alle immagini catturate dalle telecamere che si trovano nella zona, gli autori del gesto potrebbero esser identificati e puniti. “Sbiaditi eredi di un’ideologia genocida”, secondo Fratelli d’Italia. Anche per CasaPound Italia si tratta dei “soliti noti” perché “l’antifascismo non si smentisce mai”.
Ma il presidente dell’Anpi del Trentino, Mario Cossali, stempera la polemica politica difendendo i valori dell’antifascismo e parlando di “atti demenziali”. Secondo il vertice dell’associazione partigiani si tratta solo di “fissazioni schizofreniche travestite da un improbabile aspetto ideologico”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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