Adesso i no-vax avrebbero anche partorito un’idea per fa perdere tempo ai cittadini che, al contrario di loro, vogliono ricevere il vaccino. Questi personaggi entrano infatti nel centro vaccinale, si mettono in fila e, quando tocca a loro, iniziano a fare mille domande al medico in servizio, commentando anche le sue risposte. La coda diventa così sempre più lunga e alla fine se ne vanno senza aver fatto il vaccino e avendo fatto perdere tempo prezioso ai medici e alle persone che volevano vaccinarsi.
Adesso i no-vax si mettono in fila
La denuncia arriva dall’Ulss 2 di Treviso. Il direttore generale Francesco Benazzi a La Tribuna di Treviso ha spiegato che questo modo di fare capita ormai tutti i giorni:“In tutti i nostri Vax Point abbiamo quotidianamente tre, quattro persone, che adottano questa tecnica: arrivano e iniziano a sciorinare richieste al personale sanitario impiegato nella profilassi. Fanno perdere minuti preziosi e poi prendono e se ne vanno, senza aver effettuato l’inoculazione, talvolta sbraitando, lamentandosi e ribadendo la loro contrarietà alla vaccinazione”. Il fenomeno va avanti da tanto e prende di mira tutti i centri vaccinali della provincia veneta. Il problema riguarda anche fuori dalle sedi, dove viene fatto un numero sempre crescente di tamponi e profilassi.
Code sempre più lunghe
Tra test e inoculazioni le prestazioni quotidiane sono circa 14mila. Un numero che mette sotto pressione sia i Vax Point che i Covid Point di Treviso e provincia. Chi vuole sottoporsi al tampone o ricevere il vaccino deve mettere in conto la lunga fila d’attesa. Coda che viene nell’ultimo periodo allungata anche da perditempo che bloccano l’ingranaggio prendendo posto e occupando il medico di turno con domande inutili, con il solo obiettivo di far desistere i cittadini in fila. Nella mattinata di ieri al Covid Point di Altivole erano oltre trecento le vetture in attesa per lo screening drive-in. È perfino dovuta intervenire una volante della polizia per regolare il flusso.
Benazzi ha sottolineato: “Non avevamo mai visto un simile afflusso di persone prima d’ora per sottoporsi al tampone, nelle precedenti ondate pandemiche ne facevamo 5 mila al giorno, ora siamo sopra i 7 mila”.
Oltre alle prime e seconde dosi, adesso ci sono pure le terze da inoculare. La situazione è quindi già problematica di per sé, senza che i no-vax ci mettano lo zampino per ritardare ancora di più il lavoro dei medici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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