Tumore annientato con ago, bimba torna a dormire dopo due mesi

Una bambina di sei anni ha sconfitto il tumore: con un intervento mini invasivo, un ago incandescente ad 80 gradi ha bruciato il cancro posizionato nella testa del femore di destra

Tumore annientato con ago, bimba torna a dormire dopo due mesi

Di tumore ci si ammala ma si può guarire. È il caso di una bimba di 6 anni che non riusciva a dormire dallo scorso 15 agosto a causa del dolore lancinante che, insorgendo prevalentemente la notte, non la lasciava riposare. La diagnosi parlava di "osteoma osteoide", neoplasia benigna che colpisce le ossa lunghe in misura maggiore di bambini e adoscenti per lo più di sesso femminile.

La piccola è stata sottoposta ad un intervento di termoablazione a radiofrequenza Tc all'ospedale Madre Teresa di Calcutta di Monselice, in provincia di Padova. Il tumore è stato agganciato con un ago, bruciato alla temperatura di 80 gradi ed annientato. L'operazione è durata poco meno di un'ora ed è stata eseguita dal direttore dell'Unità operativa complessa di ortopedia e traumatologia Gianluca Bisinella, dal radiologo interventista Matteo Todisco e dall'anestesista Pietro Cattaneo.

Il tumore, localizzato nella testa del femore di destra, era di circa 4 millimetri e aveva una forma allungata con sviluppo di 10 mm. Alla bimba è stata somministrata l'anestesia generale ed è stata tenuta in osservazione in ospedale per una sola notte, la prima senza dolore e nella quale è riuscita a riposare dopo due mesi di sofferenze.

L'origine di tale tumore è ancora sconosciuta ma il quadro clinico è caratteristico: si riconosce una piccola area tondeggiante, più spessa del normale chiamata 'nidus'. Al posto di eseguire la chirurgia tradizionale, i clinici hanno adottato una tecnica radiologica che porta con sè numerosi vantaggi tra cui l'accesso mini-invasivo che non lascia cicatrici, i bassissimi rischi legati all'intervento ed il ricovero di una sola notte.

L'ospedale di Monselice non è nuovo a questi interventi: da oltre 15 anni i casi sono mediamente una decina ogni anno.

La particolarità di questo intervento è stata la giovanissima età della paziente e la sede particolarmente difficile da raggiungere (testa del femore) che, in caso di trattamento chirurgico, sarebbe stato altamente invasivo.

La bimba è guarita ed è tornata a casa, il male è adesso solo un brutto ricordo.

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