Il monitoraggio mensile di Federalberghi, che tra il 2 e il 7 luglio ha intervistato 1209 imprese, non lascia margine a dubbi. Nei primi sei mesi dell'anno le presenze alberghiere, tanto italiane quanto straniere, sono calate, del 2,2 per cento.
Un calo marcato, che rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso fa segnare una riduzione del 5,4 per cento per quanto riguarda i nostri connazionali vacanziere, dato appena risollevato da una crescita, comunque non eccezionale, della presenza di stranieri, pari all'1,3 per cento rispetto a un anno fa.
Particolarmente negativi i dati di giugno. Solo in questo mese la caduta complessiva è stata del 7,6% (-7,1% di italiani e -8,2% di stranieri).
E se calano i turisti, a diminuire sono pure i collaboratori alberghieri. Il calo per loro si attesta intorno al -2,5 per cento rispetto ai primi sei mesi del 2011. In flessione il tempo determinato (-2,4 per cento), come anche il determinato (-2,8%).
Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, parla di una situazione che rischia di aggravare ulteriormente "la crisi del turismo italiano".
La cosa più preoccupante è che "pur non impedendo alle imprese turistiche italiane di mantenere alto il livello qualitativo delle strutture e competitive le tariffe" si assiste a una "improvvisa e significativa dèbacle della clientela estera che nel solo mese di giugno è arretrata dell’8,2% rispetto al giugno 2011, facendo suonare il principale campanello d’allarme".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.