Venerdì, la Florida è stata scossa dalla notizia del ritrovamento del cadavere martoriato di un disabile 62enne, Melvin Weller, per la cui morte è stata incriminata la moglie, l'afroamericana 61enne Joan Burke. Secondo le prime ricostruzioni forensi e giornalistiche, la donna si sarebbe accanita a colpi di coltello contro Weller, infierendo su di lui "più di 140 volte", colpendolo infine anche "con una mannaia". A scoprire gli effetti della furia omicida della Burke è stato il figlio della sospettata.
Quest'ultimo, di nome Ricardo Anthony Green, rientrato a casa a Palm Beach dal lavoro, si sarebbe infatti trovato davanti una scena raccapricciante: il corpo senza vita del patrigno disteso sul pavimento della cucina, in un lago di sangue. La madre, invece, sarebbe stata trovata dal testimone seduta in camera da letto, letteralmente impassibile. Il figlio della presunta assassina ha quindi avvertito immediatamente la polizia.
Arrivati sulla scena del crimine, gli agenti hanno rilevato schizzi e macchie di sangue sulle pareti, sugli armadietti e sui ripiani della cucina. L'autopsia ha in seguito evidenziato che il disabile avrebbe subito centinaia di fendenti, con la sua testa che sarebbe stata fracassata da una mannaia. Quest'ultima e un paio di coltelli sono stati alla fine trovati insanguinati dentro un lavello.
Anche i poliziotti hanno trovato la Burke silenziosa e impassibile in camera da letto.
Le forze dell'ordine hanno di conseguenza proceduto, lo stesso venerdì, all'arresto della 61enne, per un assassinio le cui cause sono ancora sconosciute. In realtà, a detta della famiglia della vittima, Weller, a dicembre, aveva avviato l'iter per il divorzio dalla moglie, quale dimostrazione della forte tensione che caratterizzava ormai la relazione tra i due.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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