Il secco "no" alle benedizioni delle unioni gay arrivato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede ha aperto un grosso dibattito, ma soprattutto ha scatenato la reazione della comunità Lgbt. Sono in molti, infatti, nelle ultime ore ad essersi espressi pubblicamente contro la decisione del Vaticano di non impartire la benedizione alle unioni tra persone dello stesso sesso.
Alessandro Cecchi Paone è stato tra i primi a manifestare il suo dissenso sulla decisione, sottolineando il contrasto tra le parole di Papa Francesco e la scelta della Congregazione per la Dottrina della Fede: "Sono abbastanza allibito dalla divaricazione fra la Pastorale di Papa Francesco, che poco tempo fa disse chiaramente che le coppie gay avevano diritto a formare una qualche forma di famiglia e quello che io continuo a chiamare 'Sant'Uffizio', quello che ha bruciato Giordano Bruno, che (verso i gay, ndr) continua ad affermare una dottrina mortificante, discriminatoria e persecutoria". Una manifestazione della crisi profonda, ha proseguito Cecchi Paone, "in cui versa la Chiesa Cattolica. Una Chiesa divaricata in modo forse insanabile, con da un lato l'apertura al mondo di Papa Francesco e dall'altro quella che guarda indietro di almeno due secoli, come diceva il Cardinale Martini".
Per Vladimir Luxuria la presa di posizione della Chiesa rappresenta, invece, uno stop al processo di rinnovamento avviato da Papa Francesco. "La posizione della Chiesa la conoscevamo già da un po' di tempo, ma questa decisione blocca quel processo avviato da Papa Francesco che ci ha fatto sperare in una novità, in una maggiore apertura e in un ponte. Con queste dichiarazioni tale processo subisce uno stop", ha detto Luxuria all'Adnkronos. Nessuna deroga per le relazioni stabili, riconosciute invece giuridicamente: "La Chiesa può pensare quello che vuole, ma la cosa importante è che ci sia un riconoscimento giuridico. La Chiesa, affermando che non è lecito benedire le Unioni Civili e che quindi si possono benedire solo le singole persone, sembra dire che valiamo solo come singole persone e che non possiamo provare un sentimento che ci lega a un'altra persona e che ci porta a formare una famiglia".Unioni gay, Elton John: "Ipocrisia"
La Chiesa, pur ribadendo il rifiuto ad ogni discriminazione ingiusta nei confronti delle persone omosessuali, ha confermato l'impossibilità di comparare le nozze eteroressuali a quelle omosessuali. Come riporta il responsum: "La benedizione delle unioni omosessuali non può essere considerata lecita, in quanto costituirebbe in certo qual modo una imitazione o un rimando di analogia con la benedizione nuziale". Parole che hanno scatenato la dura reazione di uno degli esponenti più famosi della comunità Lgbt internazionale, Elton John, che su Twitter ha scritto: "Come può il Vaticano rifiutarsi di benedire i matrimoni gay perché 'sono peccato', ma trarre felicemente profitto investendo milioni in 'Rocketman' - un film che celebra la mia scoperta della felicità grazie al mio matrimonio con David? #ipocrisia".
Anche Fabio Canino ed Ermal Meta hanno scelto i social networ per dire la loro sulla decisione del Vaticano.
Il conduttore e giurato di Ballando con le stelle ha pubblicato su Twitter la foto di un sacerdote che, con l'aspersorio, sembra benedire con l'acqua santa una sfilza di fucili: "Il Vaticano non benedice le coppie gay. Meglio benedire i fucili. Coerenti le ragazze". Mentre Ermal Meta ha cinguettato: "Ci si amerà lo stesso. Anzi, pare che senza benedizione l'amore sia più forte".
How can the Vatican refuse to bless gay marriages because they “are sin”, yet happily make a profit from investing millions in “Rocketman” - a film which celebrates my finding happiness from my marriage to David?? #hypocrisy@VaticanNews @Pontifex pic.twitter.com/sURtrWB6Nd
— Elton John (@eltonofficial) March 15, 2021
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