Ecco il piano terza dose: cosa può succedere

Da ottobre al via con la somministrazione delle terze dosi in ordine di fragilità: dai malati oncologici agli anziani, ecco come potrebbe proseguire la campagna vaccinale

Ecco il piano terza dose: cosa può succedere

La stragrande maggioranza (quasi 90%) degli over 60 ha completato il ciclo vaccinale ma il tempo passa e gli anticorpi diminuiscono: ecco perché il richiamo con la terza dose si avvicina a grandi passi.

Il "piano" da ottobre

Come ci siamo occupati sul Giornale, nonostante alcuni esperti siano ancora divisi, la terza dose diventerà realtà a partire da ottobre ma inizialmente non per tutti: il governo italiano starebbe pensando a tre fasi per somministrare la terza dose, intanto, alle categorie più a rischio. Da ottobre si potrebbe iniziare con i soggetti immunodepressi gravi ed i malati oncologici guariti da almeno sei mesi (fase uno), prima di Natale potrebbe toccare al personale sanitario (fase due), ed a gennaio alle forze dell'ordine, agli over 80 e ai fragili per poi passare a tutta la popolazione. Si tratta di un piano di massima tutt'altro che definito: si valuterà costantemente l'evoluzione della pandemia, cosa accadrà a settembre con la variante Delta, quali saranno le persone ad ammalarsi gravemente e la disponibilità dei vaccini. Probabile, infatti, che i più anziani possano iniziare la terza dose contemporaneamente alle categorie più a rischio.

Cos'è l'effetto paradosso

Uno dei motivi per correre ai ripari è dovuto all'"effetto paradosso" dato dalle vaccinazioni: secondo i numeri dell'Istituto Superiore di Sanità, tra gli Over 60, nell'ultimo mese ne sono finiti in ospedale 220 senza vaccino e 294 che lo avevano fatto. Con la crescita delle coperture, ormai altissime in quella fascia di età, sale anche il numero assoluto di coloro i quali il medicinale non funziona, circa il 5% del totale secondo gli studi. Dal momento che gli over 80 senza vaccino sono ormai pochissimi, (l’8% del totale), resta comunque molto più alto il rischio di ammalarsi per gli anziani che non hanno copertura.

Gli anticorpi iniziano a diminuire

Quando si dice che Pfizer e Moderna hanno una copertura di base del 94-95% (con la variante Delta l'efficacia si abbassa), significa che per 5-6 persone su 100 il vaccino non funziona e non si sviluppano gli anticorpi. A questa minoranza si aggiunge la riduzione dell'efficacia legata al passare del tempo: operatori sanitari e over 80 che hanno completato il ciclo tra gennaio a febbraio, possono già trovarsi più scoperti rispetto ai mesi scorsi. L’Iss, quindi, sta valutando i dati per capire se tra i vaccinati che si ammalano c’è una prevalenza di coloro che hanno avuto la somministrazione da più tempo che confermerebbe una riduzione della protezione. In questo momento, però, non ci sono segnali negativi e la copertura tiene. In ogni caso è già stato deciso che la terza dose sarà realtà ed il Cts (Comitato tecnico-scientifico) indicherà al governo la "data x" in cui partire.

Controlli a campione sugli anziani

Per capire effettivamente se gli anticorpi iniziano a calare, il presidente del Veneto Luca Zaia vorrebbe avviare uno studio sugli anziani over 80 ai quali verrebbe fatto un test anticorpale proprio per capire se il loro sistema immunitario li protegge ancora. Come riporta Repubblica, l’idea interessa anche altre Regioni e anche al ministero stanno riflettendo su questa ipotesi. L’esperienza di tanti altri Paesi che hanno deciso di partire con la campagna delle terze dosi e gli studi sul calo delle coperture, specialmente tra i più fragili, già da soli suggeriscono di partire con la nuova campagna almeno tra chi rischia maggiormente ed è stato vaccinato da più tempo.

L'obiettivo 80%

Poco meno di un mese e mezzo per capire quale sarà la nuova l'idea: aspettare ottobre per vedere nel frattempo quante persone saranno state vaccinate. L'obiettivo dell'80% sembra alla portata (ma non è scontato); a quel punto si continueranno a fare somministrazioni alle persone scoperte che lo richiedono ma si dovrebbe iniziare con le terze dosi ai più fragili come detto in apertura.

Per quanto riguarda la disponibilità delle dosi, il Commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, ha già fatto sapere che non ci sono problemi. Oltre alla riserva già disponibile, si potranno fare nuovi ordini per i due vaccini a Rna messaggero, Pfizer o Moderna.

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