"Io ci sarò sabato ai funerali di Alika Ogorchukwu". Tra un appello politico e un attacco agli avversari, Enrico Letta ha fatto sapere che non mancherà. In un'intervista rilasciata ieri al Tg3, il segretario Pd ha comunicato che prenderà parte alle esequie del 39enne nigeriano aggredito in strada e barbaramente ucciso a Civitanova Marche: una decisione che ha suscitato pareri discordanti e critiche, soprattutto per i rischi di strumentalizzazione legati alla presenza di un leader di partito in piena corsa elettorale. Tra i giudizi più severi rivolti a Letta sull'argomento, quello espresso sui social da Selvaggia Lucarelli.
In un tweet nel quale riprendeva le dichiarazioni dello stesso segretario dem, la giornalista ha stigmatizzato quella scelta. "Non so se è meno di sinistra allearsi con Calenda o andare al funerale di un poveretto il cui omicidio non c'entra nulla col razzismo", ha scritto la Lucarelli, rifilando una doppia bacchettata al leader Pd. Oltre a criticare la recente ammucchiata a sinistra (con l'alleanza tra i dem e Azione), la giornalista ha infatti evidenziato un punto importante nell'analisi della tragedia consumatasi a Civitanova Marche: l'assenza di elementi concreti che riconducano a un movente razziale. Diversamente, già nelle ore successive all'omicidio, da sinistra si erano levate voci che agitavano l'argomento razzismo con discutibile superficialità.
Non so se è meno di sinistra allearsi con Calenda o andare al funerale di un poveretto il cui omicidio non c’entra nulla col razzismo. Strumenti e strumentalizzazioni che ci aspettiamo da Salvini, al massimo. pic.twitter.com/m47UuyLX9N
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) August 3, 2022
Nel suo post, poi, Lucarelli ha ancora criticato Letta parlando di "strumenti e strumentalizzazioni", che (e qui è scattata la stoccata bipartisan) "ci aspettiamo da Salvini, al massimo". Diversamente, nei giorni scorsi il leader della Lega aveva espresso chiarissime parole di condanna sulla tragedia avvenuta e aveva aggiunto: "la sicurezza non ha colore, la sicurezza deve tornare ad essere un Diritto". Ma non era bastato. Da sinistra, sia Salvini che Meloni erano stati chiamati in causa nel tentativo di trascinare la vicenda su un piano politico.
Intanto, come si apprende da una nota della procura di Macerata, emergono dettagli sulla brutale morte inflitta al giovane nigeriano. La causa del decesso - si legge nel documento a firma del procuratore facente funzioni, Claudio Rastrelli - è "da individuarsi in asfissia violenta con concomitante shock emorragico interno".
Nei prossimi giorni, il medico legale Ilaria De Vitis, depositando la sua relazione, dovrà anche chiarire, grazie a ulteriori accertamenti, l'orario della morte dell'ambulante nigeriano se lo schiacciamento abbia causato la rottura di organi vitali. Accusato dell'omicidio di Alika è Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, da venerdì rinchiuso nel carcere di Montacuto di Ancona.
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