Vaticano, la Chaoqui rivela: "Inchieste nate da mia segnalazione"

Francesca Chaoqui torna a parlare della situazione in Vaticano, svelando in esclusiva a Chi di aver avuto un ruolo affinché una recente inchiesta prendesse vita

Vaticano, la Chaoqui rivela: "Inchieste nate da mia segnalazione"

"Sono sempre in contatto con gli ambienti della Santa sede. Anzi, posso rivelarvi che in Vaticano, è partita un’inchiesta molto seria, che coinvolge alti prelati, a tutela di papa Francesco". Francesca Chaoqui non si nasconde e, anzi, dopo essere balzata agli onori delle cronache qualche anno fa, commenta adesso alcune vicende che stanno interessando la Santa Sede, rivelando al settimanale Chi di avere avuto un ruolo determinante per far sì che almeno un'inchiesta interna prendesse vita. "È un’indagine che porta la mia firma - ha infatti dichiarato la donna alla fonte sopracitata - perché durante la commissione, quando c’ero io, avevo dato il via per indagare".

La commissione cui Francesca Chaoqui si è riferita è quella che papa Francesco ha istituito poco dopo essere salito sul soglio di Pietro col fine di mettere in ordine la situazione economica. Per apprendere ulteriori dettagli di quanto raccontato ora dall'ex membro della commissione pontificia, bisognerà aspettare l'uscita della rivista, che è prevista per la giornata di domani. I virgolettati emersi sono comunque già degni di nota. La persona che era stata etichettata come "Papessa" ai tempi dello scandalo comunemente chiamato Vatileaks ha già scritto un libro, "Nel nome di Pietro", che è uscito un paio di anni fa per Sperling & Kupfer. Ma è già il tempo di una sua seconda opera libraria, che andrà però attesa a sua volta. Ma quali sono gli scandali che si sono abbattuti di recente sul Vaticano? Qualche giorno fa è emerso come siano stati acquisiti "documenti" ed "apparati elettronici" all'interno di alcuni uffici della Segreteria di Stato e in quelli della Autorità d'Informazione Finanziaria. Cinque persone, com'è ormai noto, sono state sospese dai loro incarichi. Sembra che anche certa gestione dell'Obolo di Pietro, ossia delle libere offerte che i fedeli destinano di consueto al Santo Padre, sia stata attenzionata. Questo, almeno, è quanto emerso da un'inchiesta de L'Espresso.

Fatto sta che la Chaoqui, dopo aver puntualizzato di aver messo mano sin dall'inizio del suo incarico al "dossier" relativo ai "fondi riservati della Segreteria di Stato", ha anche aggiunto quanto segue: "Da subito erano evidenti speculazioni finanziarie sul come gli stessi fondi venivano investiti". Poi la specificazione su quanto avvenuto in passato: "Soldi che dovevano essere impiegati in modo oculato e destinati alla carità. La mala gestione è finita sul tavolo del Pontefice. Solo oggi - ha aggiunto - qualcosa si è smosso e l’odio che in Vaticano ho subito nasce proprio da questa mia accortezza quando ero commissario".

Francesca Chaoqui ci ha tenuto comunque a rimarcare come il Santo Padre non possa essere sottoposto ad attacchi. Anche e soprattutto in relazione a possibili errori fatti dal vertice della Chiesa cattolica.

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