"A turning point in a history of the Church", cioè un punto di svolta per la storia della Chiesa. Il cardinal Robert Sarah, parlando al Catholic World Report, ha inquadrato così questa fase ecclesiastica. Quella che comincia con il Sinodo per l'Amazzonia per finire chissà dove, quando e come.
Viri probati, ecologia integrale, lotta ai "nuovi colonialismi", evangelizzazione dei popoli sudamericani, tutela del Creato: i padri sinodali sanno o decideranno come impostare l'assemblea. "Apostasia", "eresia", basta interventismo nelle questioni prettamente politiche, "no" alla protestantizzazione e al ripristino della "teologia della liberazione" e difesa della sovranità territoriale brasiliana: il "fronte tradizionale" risponde. Siamo alle solite. Il Sinodo sulla Famiglia e quello dedicato ai giovani come corridoi per quello che potrebbe accadere adesso, con uno scambio di vedute che è serrato da mesi. Mueller, Burke, Brandmueller, Schneider: sono i nomi degli alti ecclesiastici che abbiamo già incontrato in questi anni, dovendo raccontare le diverse sensibilità dottrinali esistenti. Per loro non c'è troppo da dialogare: sul Depositum fidei non c'è confronto che tenga. E i preti sposati, così come le diaconesse, non possono esistere. Pure Sarah sembra pensarla così. Una sintesi delle considerazioni del suo ultimo libro può aiutare. Marx, Hummes, Kasper, Hollerich, Zuppi: sono i cardinali di sempre, quelli progressisti, a cui altri si sono aggiunti con il concistoro di ieri. Per i tradizionalisti, trattasi dei "guardiani della rivoluzione" del Papa. Se di rivoluzione si può parlare.
La Chiesa cattolica che guarda a Greta Thunberg alimenta il malessere di chi ha pregato ieri in largo Giovanni XXIII (guarda il reportage). Se la Chiesa cattolica ritiene che gli indigeni abbiano un rapporto privilegiato con la spiritualità e con il cattolicesimo, allora la Chiesa cattolica sbaglia, dicono. In questi giorni, esaminando una celebrazione nei giardini vaticani, qualcuno ha notato qualcosa: "La divinazione è incominciata con una danza intorno a una coperta, stesa sul prato, che simboleggiava la Madre Terra. Nel mezzo della coperta c’erano due statue di un uomo e una donna svestiti, a simboleggiare la fertilità", ha scritto Aldo Maria Valli sul suo blog. Quelli di ieri alle 14.30 in largo Giovanni XXIII hanno inoltrato alla Vergine Maria una preghiera peculiare: "Custodisci la nostra patria". Le differenze non hanno bisogno di note a margine.
Eravamo all'inizio del maggio scorso: il vescovo Overbeck già parlava di "rivoluzione". Aspettative che fanno registrare conferme, secondo l'opinione dei conservatori, di quelli critici del pontefice regnante. L'ambientalismo è ormai domiciliato in tanti luoghi della fede. Pure Jorge Mario Bergoglio ha citato gli "scismi". Augurandosi che non ce ne siano e pregando affinché mai accadano. Per ora però l'accostamento mediatico non è con i conservatori, ma con l'episcopato tedesco, che col Sinodo interno di Fulda sta conversando delle stesse questioni amazzoniche, ma in funzione teutonica. E poi le donne cattoliche rprogressiste che spingono per ottenere qualcosa di più di un semplice riconoscimento: "Ancora una volta- ha fatto notare il gruppo de "Le Donne per la Chiesa", come si apprende sull'Adnkronos - le decisioni che riguarderanno un'enorme regione composta da uomini e donne, verranno prese da soli uomini, e sentiamo ancora risuonare le parole del cardinale Léon-Joseph Suenens al Concilio Vaticano II quando disse 'dov'è l'altra metà della Chiesa?".
Sono cronache sembrano anticipare un cambiamento, che non comporterà di sicuro rimostranze.
Di spaccatura, negli ambienti cattolici, non si usa parlare. Ma è sul banco degli accadimenti storici che possono effettivamente avvenire. Se non altro perché tanto le distanze dottrinali quanto l'esistenza di due fronti sono palesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.