Veneto, pure i profughi al voto per il Comune

Nella città veneta i profughi con il certificato di residenza potranno votare per i Consigli di quartiere da rinnovare entro fine anno. Proteste della Lega

Veneto, pure i profughi al voto per il Comune

A Vittorio Veneto anche i profughi potranno votare alle elezioni. Nella città che diede il nome alla battaglia decisiva per la Vittoria italiana nella Grande Guerra, una sessantina di extracomunitari in possesso del certificato di residenza si apprestano a votare alle elezioni per i sette consigli di quartiere, nello stesso giorno del referendum costituzionale.

La notizia è stata data dal quotidiano locale La Tribuna di Treviso, che racconta come le cronache della città della Marca siano state sconvolte dalla polemica politica che ne è scaturita.

La sezione locale della Lega Nord ha infatti levato gli scudi di fronte all'ipotesi che i profughi ospitati in città possano presentarsi alle urne. "Già che ci siamo - attacca il consigliere comunale Gianluca Posocco - perché i profughi non presentano anche loro rappresentanti? Vuoi vedere che dalle urne usciranno consiglieri tutti loro".

Anche il segretario nazionale della Liga Veneta, Toni da Re preannuncia "clamorose" iniziative di protesta. Secondo l'ex sindaco leghista i profughi peseranno sul bilancio dei servizi sociali comunali. Tuttavia ciascuno dei sette delegati dei consigli di quartiere lavorerà gratuitamente e senza alcuna spesa per l'amministrazione municipale.

Tuttavia Da Re non

demorde e parla addirittura di "pulizia etnica" per "sostituire parte della cittadinanza con gli stranieri", accusando l'amministrazione democratica della città di volersi accaparrare nuovi consensi elettorali.

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