"Tornelli a Venezia? Troppo presto per giudicare"

Nelle settimane scorse è divampata la polemica sui tornelli come mezzo per preservare i tesori di Venezia. Eppure sembra che i cittadini siano più preoccupati da altri problemi

"Tornelli a Venezia? Troppo presto per giudicare"

Spesso evocati negli ultimi anni, i tornelli hanno fatto la loro prima apparizione a Venezia lo scorso aprile. La decisione presa dal Comune aveva un duplice obiettivo: tutelare il centro storico dal sovraffollamento di turisti, soprattutto quelli mordi e fuggi, e gestire il traffico pedonale ed acqueo al fine di evitare potenziali situazioni di rischio. Numerosi gli abitanti della romantica città veneta favorevoli all’ordinanza, così come tanti altri sono stati fin da subito contrari a questa misura.

In questo quadro di civile e pacato dibattito tra i due “fronti” si sono inseriti anche i militanti dei centri sociali che sono passati all’azione organizzando diverse manifestazioni contro quella che definiscono "Veniceland".

Il piano predisposto dall’amministrazione comunale, però, non è stato un effimero fuoco di paglia che si è spento una volta passato il momento di maggiore criticità legato al forte afflusso di persone per la festività del Primo Maggio. Fino al prossimo 2 settembre, infatti, saranno istituiti nuovi varchi presidiati anti-ressa, per affrontare un’estate che si preannuncia "bollente" da un punto di vista turistico.

Eppure ai veneziani questa vicenda interessa sì, ma solo relativamente. Conversando con alcuni cittadini pare di capire che essi siano più preoccupati da altri problemi che variano da persona a persona in base al proprio ambito lavorativo.

“È vero, ci potrebbe essere un calo di presenze ma al momento è troppo presto per trarre conclusioni”, afferma una guida turistica locale. Le sue critiche, invece, riguardano sia la decisione di spostare i punti di arrivo e partenza dei lancioni con conseguente disagio per i visitatori anziani e con disabilità, che la costruzione di 6 palazzi destinati a diventare piccoli hotel ed ostelli che favorirebbero il turismo mordi e fuggi.

Anche un dipendente di un ristorante non lontano da piazza San Marco sostiene che sarebbe ingiusto pronunciarsi ora sui risultati prodotti dai tornelli. Il giovane racconta, inoltre, che “negli ultimi tempi il turismo è addirittura aumentato ma la spesa media pro capite è diminuita a causa della grande concorrenza commerciale in città”.

Il pensiero di un proprietario di un albergo situato nella Giudecca, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, ricalca sostanzialmente le precedenti. Ma aggiunge un ulteriore elemento da non sottovalutare.

“Se si è favorevoli o contrari all’attivazione dei tornelli? Dipende a chi lo si chiede. Chi ha un’attività nei dintorni del Ponte di Calatrava sarà soddisfatto perché vedrà aumentare l’afflusso dei viaggiatori in zona. Viceversa, chi lavora nell’area di Lista di Spagna avrà un’opinione negativa in quanto noterà un calo di presenze”. Situazione complicata ma l’imprenditore ha la sua ricetta: “Si può anche sostenere un turismo con30 milioni di persone ma bisognerebbe pianificare gli arrivi in anticipo creando, allo stesso tempo, eventi da spalmare in tutto l’anno”.

Forse sono proprio i turisti ad essere i meno preoccupati dalla vicenda, tanto da continuare ad invadere pacificamente Venezia come se nulla fosse.

“I tornelli? Dove sono? Non li abbiamo visti” chiedono sorpresi due giovani sbarcati da una nave da crociera aggiungendo che “non abbiamo avuto problemi a girare in città”.

E come loro, anche un’altra coppia si dice stupita dal non averne visti e di non aver incontrato difficoltà nel girovagare tra le calli.

Solo il tempo dirà se ci siano stati effetti positivi o no. Nell’attesa di ulteriori sviluppi, chi può continua a godersi senza assilli il romanticismo che, come un delicato manto, avvolge il centro abitato.

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