La vernice come sangue: "Pd responsabile delle morti di Lorenzo e Giuseppe"

Protesta eclatante per gli studenti di Napoli, che davanti alla sede regionale del Pd si sono versati addosso la vernice rossa per la morte di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci

La vernice come sangue: "Pd responsabile delle morti di Lorenzo e Giuseppe"

Ancora un venerdì di proteste per gli studenti di tutta Italia, in piazza per manifestare contro l'attuale organizzazione dei progetti di alternanza scuola-lavoro e contro il ritorno dell'esame di Stato scritto per gli alunni del quinto anno. In tutta Italia i giovanissimi continuano a protestare esprimendo il loro dissenso contro la classe dirigenziale e politica che, dal loro punto di vista, non lavora per i loro interessi.

Le manifestazioni sono nate dopo la morte di Lorenzo Parelli, lo studente morto in un'azienda durante l'alternanza scuola-lavoro, nel suo ultimo giorno di stage. Nel frattempo, a morire durante un progetto di alternanza è stato anche Giusepe Lenoci, di appena 16 anni, vittima di un incidente stradale a bordo del furgone della ditta nella quale stava svolgendo il suo stage professionale. Da qui nasce la protesta degli studenti di Napoli, che sono andati a manifestare davanti alla sede regionale del Pd pitturandosi di rosso.

Due morti in pochi giorni che non hanno lasciato indifferenti le associazioni studentesche, già in agitazione da settimane. Davanti alla sede del Pd di via santa Brigida a Napoli, tre ragazzi hanno inscenato la protesta più ecaltante, gettandosi addosso la vernice rossa. Rossa come il sangue dei loro coetanei morti durante l'esercizio obbligatorio di alternanza scuola-lavoro, la cui regolamentazione a loro dire non tutela i diritti degli studenti. La manifestazione di Napoli è stata organizzata da Potere al popolo e dagli Studenti autorganizzati campani. Per il Partito democratico si tratta di fuoco amico, visto l'orientamento sinistro delle sigle studentesche in piazza ogni venerdì. Mentre alcuni giovani si macchiavano di vernice rossa, altri attivisti esponevano uno striscione con la scritta in napoletano "c'at accis", che tradotto in italiano è "ci avete uccisi".

I tre manifestanti, vestiti da operai, si sono spogliati di finti abiti da lavoro e hanno versato sul loro corpo della vernice rossa, "simbolo delle morti di Lorenzo e Giuseppe, i due giovani deceduti durante l'alternanza scuola-lavoro e lo stage". Le organizzazioni studentesche hanno individuato nel Pd l'accusato principale. "È il primo responsabile delle morti di Lorenzo e Giuseppe", accusano i ragazzi sotto la sede del Partito democratico: "L'alternanza scuola-lavoro utilizza giovani studentesse e studenti come forza lavoro gratuita, a discapito di qualsiasi norma di sicurezza. Questa non è la nostra idea di scuola. In particolare in un momento di emergenza come questo, la scuola deve essere strumento di crescita sociale e culturale, e non occasione di sfruttamento".

Ma Napoli non è l'unica piazza calda dell'ennesimo venerdì di proteste studentesche in Italia.

Da Milano a Bari, passando per Roma e Torino, gli studenti in corteo assieme ai centri sociali e alle organizzazioni rosse come il Fronte della gioventù comunista, scandiscono i nomi di Giuseppe e Lorenzo e chiedono le dimissioni del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi e del ministro dell'Interno Luciana Lamorgese. L'unico risultato che finora hanno ottenuto è stata un'audizione in commissione Cultura alla Camera.

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