Il vero rischio del Milan? Abituarsi a perdere

Il vero rischio del Milan? Abituarsi a perdere

Non è tanto la sconfitta ma il modo in cui è maturata a essere il problema del Milan. Lo 0-1 in casa a San Siro contro l'Udinese (con il corollario dei fischi nel finale), è il caso della terza giornata di Serie A proprio perché è arrivato dopo una partita brutta, insignificante, con una squadra senza idee e senza grinta.

A molti è sembrato di rivedere la squadra dello scorso anno e quella di due anni fa. Un gruppo in cui nessuno riesce ad accendere la luce, ma in cui non si combatte neanche. Siamo soltanto alla terza giornata, d'accordo, ma con la squadra vista ieri non sembra che la mano di Vincenzo Montella abbia portato molto valore aggiunto. Durante la settimana scorsa, l'allenatore aveva avvertito: «Conserverò tutti i titoli di giornale troppo critici e che hanno giudicato il nostro mercato insufficiente e inadeguato, alla fine dell'anno vediamo chi ha ragione. Secondo me siamo migliori di come ci descrivono».

A vedere ieri la squadra viene da dire che non è vero.

A Napoli era arrivata la sconfitta, ma con una squadra più forte (che da anni consecutivi arriva ben sopra al Milan in classifica) e soprattutto dopo aver lottato sia sotto il profilo tecnico, sia sotto il profilo della grinta. Contro l'Udinese i passi indietro sono due. Si può anche non essere competitivi per scudetto e qualificazione Champions. Ma il resto? Il rischio è che i tifosi si abituino alla mediocrità. Sarebbe la vera sconfitta.

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