Le botte con un mestolo alla madre invalida: arrestato il figlio aguzzino

Immagini choc dimostrano la violenza del 43enne, nullafacente, verso l'ottantenne relegata su una sedia a rotelle

Le botte con un mestolo alla madre invalida: arrestato il figlio aguzzino

Picchiava e maltrattava l’anziana madre approfittando del fatto che fosse relegata su una sedia a rotelle e quindi impossibilitata a difendersi. Siamo a Sermoneta, in provincia di Latina, dove questa mattina, a seguito di un’indagine condotta dai carabinieri, è stato arrestato il figlio aguzzino di 43 anni. Una storia che racconta anni di violenze e soprusi tra le mura domestiche che si sono avvalse della complicità della paura. La paura di denunciare da parte dell' ottantenne per evitare ritorsioni con ulteriori forme di violenza, la paura di creare problemi al figlio con la giustizia perché l’amore di una madre spesso è capace di andare oltre ogni limite, anche a costo della propria incolumità.

Se non fosse stato per i servizi sociali chissà come sarebbe finita questa storia che, molto probabilmente, va avanti dal 2019. Sono stati infatti gli operatori sociali a notare sul corpo dell’anziana la presenza continua di ecchimosi. Non erano quelle di una caduta o di un urto. Tutto faceva pensare a delle violenze commesse dal figlio nullafacente, unico convivente della donna. Proprio da questi indizi sono partite le indagini condotte dal comandante del Reparto Territoriale Paolo Guida e del comandante provinciale Lorenzo D’Aloia. La presenza delle telecamere nascoste in quella casa, hanno fatto il resto. Dalle immagini rilevate dai militari è stato infatti possibile documentare “la gravità – si legge nella nota emessa dagli investigatori - delle vessazioni, costanti, abituali e mortificanti, fatte di ingiurie, minacce, umiliazioni e percosse”. L’ottantenne è stata in più occasioni schiaffeggiata con violenza: nelle immagini si vede come il figlio all’improvviso la colpisse con freddezza.

L’ha colpita con un mestolo o con un bottiglione, l’ha costretta a subire dolorose torsioni di mani e braccia. Gli inquirenti ci hanno raccontato che quando la picchiava le diceva “Così capisci” oppure “Così la smetti”. Un modo per farle intendere il disturbo che arrecava quando lo chiamava per aiuto, per chiedere dell’acqua, per chiedere un fazzoletto, o qualsiasi altra richiesta per esigenze che una persona invalida da sola non può soddisfare. Lei in tutta risposta chiedeva al figlio di smetterla, che non era necessario continuasse a picchiarla perché non lo avrebbe denunciato. In questo modo cercava quindi di rassicurarlo e sottrarsi da ulteriori forme di violenza.

Gli inquirenti una volta acquisite le inequivocabili immagini, ne hanno dato riscontro alla Procura della Repubblica di Latina e per il 43enne questa mattina è scattata la misura cautelare in carcere. Dovrà rispondere adesso del reato di “maltrattamenti contro familiari e conviventi” nei confronti dell’anziana madre.

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