I punti chiave
Costretta a subire abusi sessuali dal padre e da individui sconosciuti durante le messe nere. È l'orrore che è emerge dalle 60 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Stefania Pepe nei confronti di una coppia affidataria lombarda, accusata di sequestrato di persona e stupro di gruppo nei confronti della figlia adottiva. "I due imputati hanno ridotto e mantenuto Silvia (nome di fantasia) in uno stato di soggezione continuativa - scrive il giudice - tale da compromettere seriamente la relativa libertà di autodeterminazione, ritenendola al pari di un oggetto di cui disporre a loro piacimento, una schiava che doveva assecondare ogni loro richiesta, destinata a subire violenze sessuali individuali con il padre e brutali violenze sessuali di gruppo nel corso di inquietanti rituali che si svolgevano con modalità che richiamavano le messe sataniche".
Gli abusi dei genitori sulla figlia adottiva
Una storia da film dell'orrore che è stata anticipata alcuni giorni fa dal giornalista Lucca Fazzo sulle pagine de Il Giornale. La vicenda, alquanto torbida e drammatica, è ancora da accertare. Ma parte da un punto fermo: i racconti delle sevizie subite da Silvia che il giudice ha definito "pienamente credibili". La ragazza, affidata alla coppia lombarda quando aveva 16 anni, sarebbe stata sovente abusata dal padre, gestore di un avviato studio di registrazioni musicali. I rapporti sessuali sarebbero sfociati in una gravidanza che la giovane aveva deciso di portare a termine nonostante il padre adottivo avesse tentato ripetutamente di indurla all'aborto definendo la creatura che aveva in grembo "un abominio della natura". Stando a quanto emerge dalle carte dell'inchiesta, la madre della 16enne sarebbe stata pienamente consapevole degli abusi e complice del marito.
Le messe nere
Durante il periodo di affido la ragazza avrebbe subito molestie sessuali da parte di individui sconosciuti chiamati a raduno dai genitori durante lo svolgimento di rituali macabri. Nello specifico, la giovane sarebbe stata immolata come vittima sacrificale durante la celebrazione di messe nere. In una circostanza sarebbe stata legata a un tavolo, con il corpo illuminato dalla sola luce delle candele, e violentata a turno da "cinque uomini incappucciati". Verosimilmente un gruppo di satanisti la cui identità resta ancora sconosciuta. Le violenze più crude, descritte in modo "chiaro, preciso e coerente" (le parole del gip), si consumavano in un centro di registrazioni musicali, dunque insonorizzato.
"Dopo essere stata picchiata e sedata - si legge nell'ordinanza - veniva condotta nello studio, comunicante con l'abitazione, allestito con un tavolo al centro, candele e un crocifisso capovolto e qui, distesa su un tavolo, sottoposta a brutali sevizie, ferita alla schiena e alle gambe con un coltello, e poi sottoposta a violenze sessuali da parte del padre affidatario e di altri uomini incappucciati e vestiti di bianco mentre la moglie recitava litanie e la teneva ferma. All'esito di tale inquietante rituale le veniva poi ricucita la vagina dall'indagata con alcuni punti di sutura".
Le perizie a cui è stata sottoposta la ragazza, precisa il giudice "non hanno messo in luce patologie di carattere psichiatrico", anzi la giovane sembrerebbe "dotata di buon senso della realtà".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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