Virus, la virologa Capua: "Il contenimento funziona, ora un piano per proteggere i più fragili"

Secondo la scienziata, è probabile che il contagio non si arresti del tutto, ma i nuovi numeri sembrano incoraggianti. E sui test chiarisce: "È fondamentale fare il tampone ai sanitari"

Virus, la virologa Capua: "Il contenimento funziona, ora un piano per proteggere i più fragili"

La diffusione del nuovo coronavirus, in Italia, ha stravolto ogni cosa: dalla vita sociale al modo di comportarsi, imponendo a migliaia di persone misure di contenimento utili ad arginare l'epidemia. In totale, in Italia, secondo il bollettino del 23 marzo della protezione civile, le persone affette dal Covid-19 sono finora 63.927. I contagi crescono, ma i morti a causa del virus (che hanno raggiunto i 6.077) sembrano leggermente in calo, con un aumento dei guariti. E in Lombardia, la regione più colpita, si stanno riducendo i ricoveri.

"Il contenimento funziona"

Intervistata dal Corriere della Sera, Ilaria Capua, la virologa italiana che dirige, all'università della Florida, l'One Health Center of Excellence dove si studia sia la salute umana, sia quella animale, ha provato a interpretare questi numeri e i primi risultati: "È una buona notizia, significa che le misure di contenimento in Italia stanno funzionando". E alla domanda se si possa fare di più per limitare la diffusione della nuova malattia, per esempio facendo tamponi a tappeto sulla popolazione o utilizzando tecnologie particolari, come il tracciamento via smartphone per intercettare i contagi, Capua ha ricordato che una delle misure più importanti è quella di sottoporre i medici ai test: "È fondamentale fare il tampone ai sanitari".

"Proteggere le persone fragili"

Ma sul tema dell'uso della tecnologia la virologa nutre qualche perplessità, perché l'Italia non è né la Cina, né la Corea, dove questi sistemi vengono utilizzati di frequente. Per Capua, d'ora in avanti, è invece necessario, in Italia, proteggere chi è più fragile: "Gli immunodepressi perché magari hanno un tumore. Chi soffre di malattie cronice, come cardiopatie o diabete. Occorre entrare nell'ordine di idee che tutti, ma soprattutto queste persone, per un 'certo numero di mesi' dovranno proteggersi". E aggiunge: "Probabilmente il contagio non si fermerà, anche se rallenterà".

Ripensare il sistema sanitario

Secondo la virologa, anche il sistema sanitario dovrà essere ripensato: "Il sistema sanitario si deve fare carico di queste persone che non sempre sono anziani, al di fuori della società produttiva. Sono persone che hanno ancora la loro vita lavorativa".

Allo stesso modo, per l'esperta, sarà necessario affrontare anche il problema della salute mentale, visto che per "molte persone questa epidemia rappresenta uno stravolgimento della loro vita". E alla domanda se il modello italiano, per contrastare l'epidemia da Covid-19, possa avere fatto scuola, Capua conclude: "Sì, può indicare una vita, anche considerando eventuali sbagli".

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