Yara, altre tracce di Dna. Il test si potrà rifare

Ester Arzuffi aveva capito che il figlio era coinvolto? Intanto alcuni residui di Dna potrebbero portare a ripetere i test

Yara, altre tracce di Dna. Il test si potrà rifare

Le indagini sull'omicidio di Yara Gambirasio vanno avanti. Ci sono filmati da guardare, testimoni da sentire, tabulati telefonici da analizzare, i pc di Massimo Giuseppe Bossetti da analizzare, ma soprattutto, come racconta Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, ci sarebbero altre macchie minuscole di Dna sugli indumenti della ragazzina di Brembate. Si tratterebbe di residui lasciati da "Ignoto 1" che potrebbero portare a ripetere i test. Tra i reperti archiviati dal Ris dei carabinieri a Parma, durante l’ispezione effettuata dopo il ritrovamento del corpo, ci sono altre tracce infatti. "Il fluido a disposizione è certamente meno "puro" di quello già analizzato nel febbraio del 2011, la quantità è davvero modesta ma gli esperti ritengono sia comunque sufficiente per effettuare nuovi test se si dovesse arrivare al confronto in aula con l’indagato", scrive il Corsera. Inquirenti e investigatori oggi faranno il punto sulla situazione delle indagini in Procura a una settimana dal fermo del muratore bergamasco. Da studiare anche le prossime mosse sul fronte delle indagini che sono proseguite in questi giorni anche per verificare il racconto del muratore che continua a proclamarsi innocente.

538em;">Intanto però, secondo una indiscrezione di un investigatore, raccolta da Tgcom24, la signora Ester Arzuffi sapeva che il dna trovato sugli abiti di Yara era del figlio Massimo Giuseppe e che gli inquirenti erano sulle sue tracce. Tanto che alcuni giorni prima dell'arresto ne aveva anche parlato con lui confrontandosi sul da farsi. Peccato però che i telefoni fossero intercettati.

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