Giallo della ruota e i permessi: le quattro chiavi delle indagini

Mentre proseguono le indagini della procura sono numerosi gli interrogativi ancora irrisolti: dai permessi non rilasciati allo scuotimento della ruota dell'handbike

Giallo della ruota e i permessi: le quattro chiavi delle indagini

Proseguono le indagini degli investigatori per fare luce sul tragico incidente, che ha coinvolo Alex Zanardi, ricoverato in coma farmacologico all'Ospedale di Siena.

''Era una biciclettata da bar fra amici, non certo una gara ufficiale. Alex pedalava a fianco di alcuni di noi di Obiettivo3 e poi altra gente si è aggregata. C’era persino il titolare dell’azienda vinicola dove eravamo diretti. Lui è il primo che rispetta sempre le regole'', spiega il direttore sportivo di Obiettivo3 Piero Dainese. Sarebbe questo il motivo per cui gli organizzatori non hanno comunicato il tragitto né al questore né ai carabinieri di Siena, come invece prevede il Testo unico sulla pubblica sicurezza nel caso di manifestazioni sportive non agonistiche.

Dunque è la staffetta di cui nessun sindaco sapeva nonostante fosse scortata dalla polizia municipale a finire al centro dell’inchiesta sull’incidente di Alex Zanardi. Ma chi l’ha organizzata? Avvertendo chi? Soprattutto: cos’era esattamente? Sarà un indagine che verterà sulle definizioni per comprendere se la Obiettivo3, di cui lo stesso Zanardi è socio al 33 per cento, insieme alla moglie e a un’altra persona, possa essere chiamata più avanti a rispondere di responsabilità oggettiva. Ma questo è soltanto il punto di partenza da cui sorgono numerosi lati oscuri, sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti.

I permessi

Secondo gli organizzatori non c’era bisogno di avvertire le autorità di pubblica sicurezza perché si trattava di una biciclettata tra amici. Almeno due comuni, Pienza e Montalcino, erano stati informati del passaggio della staffetta. Dopo le dichiarazioni del sindaco di Pienza della giornata di ieri, arrivano ulteriori chiarimenti dal vice sindaco Giampietro Colombini, che ribadisce che l'informazione sia avvenuta ''in modo del tutto generico, perché non sapevamo neanche quanti fossero''. La macchina della municipale che precedeva la carovana al momento dell’incidente, però, era quella dei vigili di Pienza.''L’abbiamo mandata come omaggio, data la caratura del personaggio, era accompagnamento non ufficiale'' spiega Colombini. Il sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli invece riferisce: ''Uno degli organizzatori mi ha telefonato venerdì alle 15.30. Da un altro comune ci hanno detto che loro avevano mandato i vigili e l’ho fatto anch’io. Una nostra pattuglia li avrebbe accolti alle 18 all’ingresso del paese''. Dove però non sono mai arrivati.

Il tir

Con la formula dell’atto dovuto è stato iscritto sul registro degli indagati il 44enne Marco, l’autista del tir. Negativo all’alcol test e al prelievo ematico per la ricerca di tracce di sostanze stupefacenti. È stato interrogato dagli inquirenti guidati dal procuratore senese Salvatore Vitiello e dai carabinieri del Comando provinciale di Siena, ai quali ha spiegato di essersi trovato Zanardi davanti dopo una curva e di aver sterzato invano per cercare di evitarlo. "Se lo è trovato quasi di fronte all'uscita della curva e meno male che è riuscito a dare una sterzata e a buttarsi verso il limitare della corsia. Così l'impatto è stato sul fianco altrimenti sarebbe stato un urto frontale con conseguenze ancora più deleterie", ha poi riferito ai cronisti il suo legale, l'avvocato Massimiliano Arcioni di Grosseto''. Gli inquirenti vogliono capire se sulla strada ci siano divieti per mezzi di quelle dimensioni.

Lo scuotimento della ruota

Nel filmato visionato dai carabinieri, si vede Alex tagliare qualche curva in precedenza in totale sicurezza. Poi l’ultima, quella fatale con il ribaltamento, l’urto in due diversi punti del camion sulla ruota e su un paracarro e la fine della corsa sul lato opposto della strada. Ad assistere in diretta all’incidente c’era Alessandro Maestrini, giornalista freelance che seguiva in macchina la staffetta. Un particolare ha suscitato la sua attenzione: la ruota posteriore sinistra della handbike. ''Prima della sbandata, ha fatto un movimento strano, come uno scuotimento forse dovuto a un tentativo estremo di Alex di recuperare la traiettoria, oppure potrebbe aver ceduto un pezzo della bici.

Quel che è certo — racconta Maestrini a Repubblicaè che dopo l’impatto Alex era ancora cosciente, perché l’ho sentito urlare di dolore''. Oppure una buca sull’asfalto, tutte ipotesi che la procura dovrà approfondire.

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