Un dramma rinchiuso in appena sei parole, «coma farmacologico, danno neurologico molto rilevante». Un'asettica sequenza di termini che sembra una rapida corsa verso l'abisso, quasi la trasfigurazione semantica della discesa maledetta di Alex Zanardi conclusasi ieri contro un camion: un tir che non doveva essere lì; e se venerdì pomeriggio era nel punto sbagliato all'ora sbagliata, la colpa non è certo di chi quel camion lo guidava. Le responsabilità - gravissime - sono altrove. Ma di questo si occuperà la magistratura.
Quello che ora più preoccupa è il quadro clinico di Alex, ricoverato in «condizioni gravissime» nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Siena dopo l'assurdo incidente dell'altroieri, quando durante una «strana» gara di handbike ha perso il controllo del mezzo andandosi a schiantare contro un mezzo pesante.
Una dinamica inconcepibile, fuori da qualsiasi logica. E che quindi rende ancora più amare le conseguenze spaventose di questa tragedia. Evitabilissima, se solo si fossero rispettate le più elementari norme di sicurezza, obbligatorie per manifestazioni come quelle cui partecipava il campione paralimpico. Per lui un bollettino sanitario da brividi: «Le condizioni iniziali erano molto serie - dice il professor Giuseppe Oliveri che ieri ha sottoposto Alex a un primo delicatissimo intervento neurochirurgico -. Il paziente aveva tutte le ossa della faccia rotte. Al momento Zanardi è tenuto in coma farmacologico. Quando è arrivato aveva un trauma cranico facciale importante, con due ossa frontali fratturate e un affondamento delle stesse, più quello che chiamiamo fracasso facciale, cioè tutte le ossa della faccia rotte».
Poi uno spiraglio: «È un grande atleta. Il suo fisico sta reagendo bene. Come lui ci sono 2-3 pazienti all'anno. Vale la pena di curarlo (frase, quest'ultima, detta certo in buona fede, ma che ha creato qualche polemica ndr)»; ma subito torna l'angoscia: «Se migliorerà, avverrà in tempi lunghissimi. E potrebbero esserci conseguenze sulla vista». Ulteriori dettagli: «Ora Zanardi ha un cateterino per la misurazione della pressione intracranica che ci tiene informati».
Sulla stessa linea l'analisi del professor Sabino Scolletta, direttore del Dipartimento di Emergenza Urgenza dell'ospedale di Siena. È lui che, in mattinata, ha letto ai cronisti il bollettino medico: «Le condizioni stabili sono sicuramente un buon segno da un punto di vista diagnostico mentre il quadro neurologico è incerto e potrebbero essere possibili un'instabilità e un peggioramento. Valuteremo tra lunedì e martedì se i miglioramenti consentiranno un'uscita dal coma farmacologico».
La tragedia di Zanardi sta avendo un enorme risalto sui media internazionali. L'edizione online del giornale spagnolo Marca titola: «Il mondo dello sport sotto choc», soffermandosi sull'impegno di Alex nell' affrontare la disabilità. Il Mundo Deportivo parla dell'ex pilota di Formula 1 come di «un'icona da quando ha subito un grave incidente nel 2001 in una gara in Germania che gli costò l'amputazione di entrambe le gambe. Da allora si è sempre distinto per il suo spirito di miglioramento, la sua lotta e il suo positivismo». Il giornale spagnolo ricorda che «ha vinto quattro medaglie paralimpiche su handbike, oltre a continuare a competere come pilota professionista con una ruota adattata». La Bbc ha rintracciato l'ex collega di Alex, il campione del mondo Mario Andretti: «Trattengo il respiro. Sono il suo fan. Sono suo amico».
Intanto davanti all'ospedale di Siena vegliano i fan di Zanardi: per lui fiori e striscioni. Uno dice: «Ce la farai anche questa volta!»
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