Cuba, l'annuncio di Castro: indulto per 2900 detenuti in vista della visita papale

Raul Castro ha spiegato al Parlamento che si tratta di un "gesto umanitario e sovrano". Sulla riforma migratoria del paese: "Le modifiche avverranno senza fretta"

Cuba, l'annuncio di Castro: indulto per 2900 detenuti in vista della visita papale

Indulto concesso a 2.900 prigionieri. Ad annunciarlo è stato il governo dell'Avana, in vista della visita del Papa Ratzinger prevista per marzo. La decisione dell'esecutivo cubana viene definita "un gesto umanitario e sovrano".

Il presidente Raul Castro ha precisato che le autorità porteranno avanti "in modo graduale" i cambiamenti previsti della riforma migratoria del paese. Chi è accusato di delitti "contro la sicurezza dello Stato" non potrà beneficiare della libertà e inoltre a uscire dal carcere saranno le persone con più di 60 ani di età, i malati e i giovani senza precedenti penali.

Il presidente Castro ha ricordato che tra le persone che saranno messe in libertà ci son 86 stranieri - tra i quali 13 donne - appartenenti a 26 paesi diversi, che si trovano prigionieri nell'isola, a condizione che gli stati ai quali appartengono "accettino il rimpatrio".

Nella lista dei prigionieri da liberare non dovrebbe esserci Alan Gross, il cittadino americano condannato a 15 anni di prigione per avere violato le normative relative alla sicurezza dello Stato dell'Avana. A ricordare che la decisione è stata presa tenendo conto della visita del Papa e delle celebrazioni per il 400° anniversario della vergine della "Caridad del cobre" è stato lo stesso Castro, intervenendo davanti ai 600 deputati del parlamento dell'Avana.

Castro ha poi ribadito "l'affetto e il rispetto" con i quali il paese accoglierà l'anno prossimo la visita del Papa nell'isola. "I cubani non dimenticano i sentimenti di amicizia e rispetto" con i quali Giovanni Paolo II ha visitato il paese nel 1998.

Ormai da tempo, la Chiesa cattolica cubana sta portando avanti un dialogo con L'Avana, che ha dato luogo al rilascio di un centinaio di prigionieri politici.

Il tema chiave degli annunci in programma alla sessione di lavoro del Parlamento era quello della riforma migratoria del paese: tanti cubani aspettano infatti dei cambiamenti fondamentali in tale normativa, per poter viaggiare all'estero senza le restrizioni presenti ormai da circa mezzo secolo all'Avana. Su questo punto, Castro si è limitato a dire che tali modifiche avverranno "senza fretta", quando la loro preparazione sarà completata.

"Il paese è sulla strada di introdurre dei cambiamenti in una serie di decisioni che hanno avuto un ruolo e che sono perdurati nel tempo in modo non necessario", ha sottolineato Castro che poi ha

concluso dicendo che le leggi sui viaggi all'estero e dall'estero dei cubani "terranno conto del diritto dello Stato rivoluzionario nella difesa dei piani per l'ingerenza e per la sovversione nel paese".

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